Suore statunitensi, presentata la relazione della Congregazione per la vita consacrata

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Tre anni per una visita apostolica che alcune hanno rifiutato. Si parla della suore americane. Sono circa cinquantamila in 341 istituti. La relazione finale è stata presentata alla stampa dal cardinale João Braz de Aviz, l’arcivescovo José Rodríguez Carballo, prefetto e segretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica,  e da suor Mary Clare Millea, visitatrice, suor Sharon Holland, presidente della Leadership conference of women religious (Lcwr), suor Agnes Mary Donovan, coordinatrice del Council of major superiors of women religious (Cmswr) e padre Thomas Rosica, assistente del comitato della visita apostolica.

In effetti questa è solo una delle relazioni e forse la meno importante. Il testo infatti ricorda essenzialmente che la vita consacrata deve essere guidata dal Vangelo e dai documenti di magistero e da una tiratina d’orecchie in generale per alcuni atteggiamenti poco consoni alla vita comunitaria.

Braz de Aviz  ha spiegato che la visita  “ha offerto alle religiose nuove opportunità per scoprire la presenza e l’azione salvifica di Dio in una fruttuosa comunicazione con le altre religiose, con i pastori della Chiesa e con i fedeli laici” anche se è stata vissuta “con apprensione da alcune suore” e ha ricordato  “la decisione, da parte di alcuni istituti, di non collaborare del tutto”.

Al centro di tutto ovviamente l’ Anno per la Vita Consacrata come occasione di rinnovato dialogo anche nelle situazioni più difficili.

In futuro forse non ci saranno più visite apostoliche programmate, ma incontri più informali e meno pre ordinati. L’arcivescovo Rodríguez Carballo ha spiegato che fin dagli inizi “si è voluto trasmettere il sostegno premuroso della Chiesa, in un rispettoso dialogo “da sorella a sorella”, il cui modello si trova nel passo evangelico della visita di Maria alla cugina Elisabetta”. La questione delle “suore americane” è annosa. E i problemi più gravi sono quelli di ordine dottrinale. Per questo l’attesa è per la relazione finale che sta preparando la Congregazione per la Dottrina della Fede.

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