Papa Francesco incontra i cattolici Siro-antiochieni

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“La difficile situazione nel Medio Oriente ha provocato e continua a provocare nella vostra Chiesa spostamenti di fedeli verso le Eparchie della diaspora, e questo vi mette di fronte a nuove esigenze pastorali. E’ una sfida: da una parte, rimanere fedeli alle origini; dall’altra, inserirsi in contesti culturali diversi operando al servizio della salus animarum e del bene comune.” Il Papa lo ha detto al Patriarca di Antiochia dei Siri che in questi giorni insieme ai vescovi del rito sta celebrando il Sinodo a Roma a causa della guerra in Iraq e Siria.

Alla gente di quella parte di Medio Oriente il Papa si è rivolto con “compassione e preghiera”.

Il Papa ha ricordato che il “cammino di riforma della Divina Liturgia, al servizio della Parola di Dio” che la Chiesa cattolica di Antiochia sta compiendo “dovrebbe permettere un nuovo slancio di devozione. Questo lavoro ha richiesto un intenso approfondimento della Tradizione e molto discernimento, sapendo quanto l’assemblea dei fedeli è sensibile al grande dono della Parola e dell’Eucaristia.”

Una occasione per riflettere “sulla situazione delle vostre Eparchie che hanno bisogno di Pastori zelanti, come pure di fedeli coraggiosi, capaci di testimoniare il Vangelo nel confronto, a volte non facile, con persone di etnie e religioni diverse.”

Il dramma dei tanti che “sono fuggiti per mettersi al riparo da una disumanità che getta sulle strade popolazioni intere, lasciandole senza mezzi di sussistenza” è il più difficile da affrontare. Per questo si cercano di coordinare gli sforzi “per rispondere ai bisogni umanitari sia di quanti restano in patria, sia di coloro che si sono rifugiati in altri Paesi.”

In rientro nelle sedi di ogni vescovo permette di riportare una epserienza di comunione “che oggi trova particolare espressione qui, nell’elevare al Signore insieme al Successore di Pietro una preghiera di gratitudine e di supplica.”

Il saluto del Papa è la vicinanza nella preghiera e l’affidamento a Maria e a sant’Ignazio di Antiochia e  sant’Efrem.

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