Papa Francesco: la povertà è creata da distruzione del creato, guerra e migrazione

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“Le povertà oggi cambiano volto – ci sono le nuove povertà! – ed anche alcuni tra i poveri maturano aspettative diverse: aspirano ad essere protagonisti, si organizzano, e soprattutto praticano quella solidarietà che esiste tra quanti soffrono, tra gli ultimi.” Papa Francesco lo ha detto oggi incontrando i membri della Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario (FOCSIV) alle ore 12.25 di oggi, nell’Aula Paolo VI, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato.

Il Papa ha detto il suo grazie per gli “interventi accanto agli uomini e alle donne in difficoltà” che “sono un annuncio vivo della tenerezza di Cristo, che cammina con l’umanità di ogni tempo.”

Francesco ha invitato i volontari a proseguire sulla strada “dell’impegno volontario e disinteressato. C’è tanto bisogno di testimoniare il valore della gratuità: i poveri non possono diventare un’occasione di guadagno!”

Per il Papa è necessario “lottare contro le cause strutturali della povertà: la disuguaglianza, la mancanza di un lavoro e di una casa, la negazione dei diritti sociali e lavorativi. La solidarietà è un modo di fare la storia con i poveri, rifuggendo da presunte opere altruistiche che riducono l’altro alla passività.”

Diverse la cause della povertà: “un sistema economico che saccheggia la natura” ad esempio. “Il creato non è una proprietà di cui possiamo disporre a nostro piacere, e ancor meno è una proprietà solo di pochi. Il creato è un dono meraviglioso che Dio ci ha dato perché ce ne prendiamo cura e lo utilizziamo a beneficio di tutti, con rispetto. Vi incoraggio pertanto a continuare nel vostro impegno perché il creato rimanga un patrimonio di tutti, da consegnare in tutta la sua bellezza alle generazioni future.”

Poi lo scandalo della guerra: “ Lavorando per lo sviluppo dei popoli, voi cooperate anche a costruire la pace, cercando con perseverante tenacia di disarmare le menti, di avvicinare le persone, di costruire ponti fra le culture e le religioni.”

Il Papa loda l’impegno nei campi profughi a favore di tutta quella “gente disperata, volti segnati dalla sopraffazione, bambini che hanno fame di cibo, di libertà, e di futuro.” Gent che fugge dagli orrori della guerra. “Quante persone sono perseguitate a motivo della loro fede, costrette ad abbandonare le loro case, i loro luoghi di culto, le loro terre, i loro affetti! Quante vite spezzate! Quanta sofferenza e quanta distruzione! Di fronte a tutto ciò, il discepolo di Cristo non si tira indietro, non volta la faccia dall’altra parte, ma cerca di farsi carico di questa umanità dolorante, con prossimità e accoglienza evangelica.”

E poi i migranti,i rifugiati. Per proteggerli “è necessaria la collaborazione di tutti, istituzioni, ONG e comunità ecclesiali, per promuovere percorsi di convivenza armonica tra persone e culture diverse. I movimenti migratori sollecitano adeguate modalità di accoglienza che non lascino i migranti in balia del mare e di bande di trafficanti senza scrupoli. Al tempo stesso, è necessaria una fattiva collaborazione fra gli Stati, per regolare e gestire efficacemente tali fenomeni.”

L’incoraggiamento del Papa è a “ proseguire con gioia su questa strada di fedeltà all’uomo e a Dio, ponendo sempre più al centro la persona di Gesù. Vi aiuterà molto trovare ogni giorno il tempo per l’incontro personale con Dio nella preghiera: questa sarà la vostra forza nei momenti più difficili, di delusione, di solitudine, di incomprensione.”

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