Il Papa al G20: lavorate per contrastare gli abusi finanziari che portano alla povertà e al terrorismo
Secondo quella che ormai una abitudine il Papa ha inviato un messaggio ai partecipanti al prossimo G20 di Brisbane in Australia che si svolge il 15 e 16. Il Papa ricorda che l’imperativo è “creare opportunità d’impiego dignitose, stabili e a favore di tutti” per cui è necessaria una profonda revisione del sistema finanziario e fiscale “che garantisca onestà, sicurezza e trasparenza.”
La disoccupazione dei giovani porta all’ esclusione sociale, dice il Papa “che può portare a favorire l’attività criminale e perfino il reclutamento di terroristi. Oltre a ciò, si riscontra una costante aggressione all’ambiente naturale, risultato di uno sfrenato consumismo e tutto questo produrrà serie conseguenze per l’economia mondiale.”
Il Papa ricorda che il G20 è nato a seguito della crisi finanziaria e si è svolto spesso in situazione di profondo disaccordo, ma sempre con la forza del dialogo, “con riferimento sia ai temi specificamente in agenda che a quelli della sicurezza globale e della pace. Ma questo non basta. Il mondo intero si attende dal G20 un accordo sempre più ampio che possa portare, nel quadro dell’ordinamento delle Nazioni Unite, a un definitivo arresto nel Medio Oriente dell’ingiusta aggressione rivolta contro differenti gruppi, religiosi ed etnici, incluse le minoranze.”
Il Papa elenca le cause della povertà, del sottosviluppo, dell’ esclusione: “È diventato sempre più evidente che la soluzione a questo grave problema non può essere esclusivamente di natura militare, ma che si deve anche concentrare su coloro che in un modo o nell’altro incoraggiano gruppi terroristici con l’appoggio politico, il commercio illegale di petrolio o la fornitura di armi e tecnologia. Vi è inoltre la necessità di uno sforzo educativo e di una consapevolezza più chiara che la religione non può essere sfruttata come via per giustificare la violenza.”
Parla delle crisi umanitarie il messaggio del Papa, del Medio Oriente, ma anche degli abusi finanziari: “ La comunità internazionale, e in particolare gli Stati Membri del G20 dovrebbero anche preoccuparsi della necessità di proteggere i cittadini di ogni Paese da forme di aggressione, che sono meno evidenti, ma ugualmente reali e gravi. Mi riferisco specificamente agli abusi nel sistema finanziario, come quelle transazioni che hanno portato alla crisi del 2008 e più in generale alla speculazione sciolta da vincoli politici o giuridici e alla mentalità che vede nella massimizzazione dei profitti il criterio finale di ogni attività economica. Una mentalità nella quale le persone sono in ultima analisi scartate non raggiungerà mai la pace e la giustizia. Tanto a livello nazionale come a livello internazionale, la responsabilità per i poveri e gli emarginati deve perciò essere elemento essenziale di ogni decisione politica.”
La lettera si conclude con l’apprezzamento per il lavro del G20 e con l’assicurazione della preghiera da parte del Papa.