Papa Francesco: il mondo travagliato ha bisogno della unità visibile dei cristiani

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“Se intendiamo cercare, come cristiani, di rispondere in modo incisivo alle tante problematiche e ai drammi del nostro tempo, occorre parlare ed agire come fratelli, e in modo tale che tutti lo possano facilmente riconoscere.” Il Papa lo ha ricordato nella udienza concessa ai partecipanti al Convegno ecumenico dei Vescovi amici dei Focolari che si è concluso oggi.

“Anche questo è un modo, ha detto il Papa, forse per noi il primo, di rispondere alla globalizzazione dell’indifferenza con una globalizzazione della solidarietà e della fraternità, che tra i battezzati dovrà risplendere in modo ancora più nitido.”

Da qui il passaggio centrale del discorso del Papa: “Il fatto che in diversi Paesi manchi la libertà di manifestare pubblicamente la religione e di vivere apertamente secondo le esigenze dell’etica cristiana; le persecuzioni nei confronti dei cristiani e di altre minoranze; il triste fenomeno del terrorismo; il dramma dei profughi causato da guerre e da altre ragioni; le sfide del fondamentalismo e, dall’altro estremo, del secolarismo esasperato; tutte queste realtà interpellano la nostra coscienza di cristiani e di pastori.”

Il Papa ha anche messo in evidenza che il tema al centro del convegno: “ L’Eucaristia, mistero di comunione”, deve incoraggiare “a fare tesoro di questa ricca esperienza e a proseguire con coraggio, sempre attenti ai segni dei tempi e chiedendo al Signore il dono dell’ascolto reciproco e la docilità alla sua volontà.”

E da ciò nasce la necessita “nel nostro mondo travagliato, di una chiara testimonianza di unità tra i cristiani e di una esplicita attestazione di stima, di rispetto e, più precisamente, di fraternità tra di noi. Questa fraternità è un segno luminoso e attraente della nostra fede in Cristo risorto.”

E l’ Eucarestia, come mistero di comunione, e la via per l’unità: “la Cena del Signore come momento centrale nella vita della comunità, “momento della verità”: lì si verifica nella misura massima l’incontro tra la grazia di Cristo e la nostra responsabilità; lì, nell’Eucaristia, noi sentiamo chiaramente che l’unità è dono, e che al tempo stesso è responsabilità, responsabilità grave.”

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