Vale la pena, una birra per non ricascarci
“Semi di Libertà” è una Onlus che nasce nel Gennaio 2013 da un’esperienza professionale svolta nel carcere romano di Regina Coeli. Il fine nobile che si prefigge è rompere il circolo delle recidive, che come è noto sfiorano il 70% tra chi sconta la pena solo in carcere.
Dal Marzo 2014 gestisce un progetto cofinanziato dal Ministero dell’Università e Ricerca e dal Ministero della Giustizia per 252.000 € che prevede la realizzazione di un Birrificio Artigianale dove i detenuti, provenienti dal Carcere di Rebibbia, vengono formati alla professione di Tecnico Birraio, ed avviati all’inclusione professionale nella filiera della birra.
Il Birrificio si chiama “Vale la Pena” ed è stato inaugurato il 15 Settembre 2014 dal Ministro dell’Università e Ricerca Stefania Giannini e attualmente produce quattro tipologie di birra artigianale, tutte di altissimo livello qualitativo.
E’ un progetto nobile, che riavvia alla vita e al lavoro. Attraverso una professione insolita, interessante, che unisce teoria e pratica ed è sempre più richiesta. La produzione di birra provvede a sostenere il progetto ed a renderne stabile il carattere formativo ed inclusivo.
Attratti dall’alto valore sociale dell’iniziativa, partecipano come formatori alcuni tra i più grandi Birrai italiani, da Agostino Arioli di Birrificio Italiano (CO) a Valter Loverier di Loverbeer (TO), Teo Musso, fondatore e birraio di Baladin, famoso locale di Roma e Leonardo di Vincenzo di Birra del Borgo, i più noti birrifici artigianali italiani.
Tale scelta moltiplica l’idea di «inclusione» ed eleva la qualità formativa, garantendo al tempo stesso un’alta qualità del prodotto finale. L’impianto è situato nei locali dell’ITA Sereni di Roma, i cui studenti partecipano con i detenuti alle attività formative.
Inoltre vengono offerte ai ragazzi lezioni di legalità, di consumo alcolico consapevole, e laboratori di inclusione dove i detenuti raccontano in modo critico il proprio vissuto, costruendo in tal modo un esempio di giustizia ripartiva, in un percorso pedagogico unico in Italia.
” Semi di Libertà”risulta selezionato dal Politecnico di Milano come una delle proposte italiane più innovative e di impatto sociale, nell’ambito di Transition, un contest transnazionale che vedrà la proposta della Onlus competere con analoghi progetti di altre nazioni europee. Si tratta di realizzare una filiera della birra, della qualità, e della legalità, utilizzando esclusivamente materie prime del territorio, dalla semina al bicchiere, realizzando una “camera di compensazione” tra il carcere e la società civile, un luogo che i detenuti frequenteranno per 18/24 mesi per essere avviati efficacemente ad un processo produttivo ed inclusivo. Attualmente un progetto proposto da Semi di Libertà Onlus chiamato “Street View”, presentato nell’ambito del bando “Innova Tu” della Regione Lazio, ha ottenuto la disponibilità di spazi presso il Museo MACRO di Roma, nonchè una lettera di interesse da parte della Presidente della Commissione Politiche Sociali della Regione Lazio Erica Battaglia.
L’11 novembre appuntamento imperdibile per gli amanti della bionda artigianale. Il birrificio “Vale la Pena “, figlio primogenito della Onlus “Semi di libertà” si sposta in una location d’eccezione, Eataly Roma.
Presso l’aula Dominici di via XII Ottobre 1492 , dalle ore 13, Manuele Colonna , uno dei massimi esperti delle birre tedesche e Lorenzo Dabove, in arte Kuaska, profondo conoscitore dello stile belga, guideranno una degustazione incentrata su due degli stili più apprezzati e conosciuti dagli amanti del luppolo.
Quattro le birre scelte appositamente dai due intenditori per l’evento, due per il Belgio e due per la Germania, che verranno sviscerate in ogni loro aspetto.
I piatti della degustazione saranno cucinati dai detenuti dell’attuale corso di tecnico birraio promosso dalla Onlus, coordinati per l’occasione da Irma e Marco Valente de “La Taberna “ di Palestrina. Un ‘occasione davvero unica di bere bene facendo bene.
Perchè non si guarda all’errore , ma alla capacità di rimediare ad esso. “Semi di Libertà” dà a tutti i detenuti questa preziosa oppurtunità.