Il Sinodo sulla famiglia alle battute finali

Sono stati dedicati all’elaborazione della ‘relatio synodi’ e del messaggio finale i lavori di venerdì 17 ottobre. Nel corso del quotidiano briefing sull’andamento dell’assise sinodale il direttore della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha riferito che si sono messe a punto la bozza del nuntius, ovvero il messaggio conclusivo dei padri sinodali che è stato letto in aula nel pomeriggio, e la relazione da consegnare al Pontefice.
Domattina sarà data lettura del messaggio corretto per l’approvazione e nel pmeriggio, infine, si terrà l’ultima congregazione generale, la quindicesima, con la votazione della relatio synodi. Nel briefing quotidiano monsignor Georges Pontier, presidente dei vescovi francesi, ha definito i lavori sinodali come una ‘condivisione universale e libertà di parola’, sottolineando che è importante ricordare le famiglie felici, oltre a quelle che vivono situazioni pastorali difficili:
“Nonostante le differenti realtà continentali, si è partiti dalla base comune dei principi fondamentali della Chiesa sulla famiglia e la tutela della vita, e sarebbe quindi sorprendente non arrivare ad un consenso sui documenti finali”. Il cardinale Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca ha auspicato che i lavori diano impulso alla pastorale familiare e ha descritto il dibattito sinodale animato dalla volontà di trovare un cammino comune, citando l’esortazione ‘Evangelii Gaudium’:
“Non possiamo selezionare i nostri fedeli: in Germania sono molte le famiglie coinvolte, se ne parla molto, c’è un gruppo di lavoro apposito costituito prima che il Papa convocasse il Sinodo. Ciò che infastidisce è che si parli solo di divorziati risposati senza inserire il tema in un contesto più ampio, che è quello di come affrontare le situazioni irregolari, che non rientrano nello schema del matrimonio sacramentale, ma che non sono prive di valore”.
Il problema principale della Chiesa è come ‘coinvolgere’ le persone che sono in cammino dopo un matrimonio fallito, o che vivono in una nuova unione: occorre trovare un linguaggio diverso, che possa coinvolgere nel cammino anche queste persone: “Come ci insegna il Papa nell’Evangelii gaudium dobbiamo capire e vedere la persona nella sua situazione, e vedere quanto di buono e di vivo nella sua situazione. E’ un dibattito, e spero che il dibattito sia aperto. Le persone che vogliono essere leali nei confronti della Chiesa devono trovare ascolto, come è avvenuto nel Sinodo”.
Quindi non si devono catalogare le persone, ma procedere con gradualità: “E’ la situazione del singolo che deve essere presa sul serio… Dobbiamo capire i rapporti tra le persone, che sono così variegati, e capire cosa hanno di buono, come è vissuto il Vangelo”. Poi ha ricordato che il Sinodo non si conclude domenica, ma proseguirà per un intero anno, affermando che si procederà a piccoli passi:
“Abbiamo bisogno di un denominatore comune che rispetti tutte le posizioni… Comunque si va avanti, anche se è solo di un passo. Poi si avrà un mandato. La ‘Relatio’ non è un documento conclusivo ma è un documento che ci dovrà accompagnare per il futuro. Dobbiamo mostrare come il percorso sinodale va avanti”.
Infine per il card. Marx è importante che al Sinodo “la Chiesa non ripeta, ma dia impulsi, slanci per il futuro della pastorale della famiglia, che è tanto necessaria e alla quale la Chiesa può dare un contributo enorme. Abbiamo bisogno di tempo per dirlo al mondo, e abbiamo bisogno di litigare per dirlo al meglio tra di noi”.
Ma la risposta forse più ‘importante’ è stata data dal direttore della sala stampa vaticana, che riguardo la a pubblicazione delle relazioni dei circoli minori: “E’ stata posta la questione sul fatto della pubblicazione o meno di tali Relazioni. E il Sinodo, senza alcuna incertezza, ha optato per la pubblicazione, cosa che noi abbiamo fatto molto serenamente e che corrispondeva a quello che noi avevamo previsto di fare”.