Dopo “Cibo per tutti” arriva “Fame zero”

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Si chiama “Famezero.com” l’app e il portale creati da Caritas Internationalis per sensibilizzare alla lotta contro la fame nel mondo. Un’idea che si pone in continuità con la campagna Caritas “Una sola famiglia umana: cibo per tutti”, che è stata attivata nei mesi scorsi. Ora un nuovo strumento a disposizione dei cittadini e di quanti vogliano contribuire a lenire le sofferenze di chi vive nella sofferenza troppo lo squilibrio delle risorse del Pianeta.

“L’idea del progetto – infatti, come si legge nel sito attivato – è nata di fronte al triste spettacolo del cibo sprecato nella nostra società occidentale, opulenta e insoddisfatta. Non si può tollerare il fatto che si getti il cibo, quando c’è tanta gente che soffre la fame”. Lo scopo, pertanto, è quello di realizzare un applicazione che permetta di aiutare la popolazione inizialmente italiana ma, successivamente, anche mondiale a sfruttare la tecnologia presente sui dispositivi mobile al fine di migliorare la gestione dei rifiuti e degli sprechi alimentari sul territorio. Il progetto è stato presentato a Palazzo Chigi, ed in sede di discussione il cardinale Oscar Maradiaga, presidente di Caritas Internationalis, ha affermato che “In questi tempi di crisi si abusa del termine spreco, eppure si continua a sprecare”, aggiungendo che “nel pianeta il cibo non manca”. Ce n’è per tutti, quindi, facendo eco alla campagna lanciata nei mesi scorsi e che in questi giorni viene presentata in diverse diocesi italiane, come appuntamento proprio dell’ottobre missionario.
Ma come funziona e chi sono i protagonisti del progetto Famezero?

Anzitutto,  la campagna ha voluto riferirsi a chi vorrà impegnarsi attivamente come a degli “angeli”, che sono coloro i quali si occuperanno di ritirare il materiale da coloro che donano e lo porteranno ai centri di raccolta.
In sostanza, devono occuparsi di ritirare personalmente il cibo in avanzo dalle persone, dai ristoranti, dagli eventi per portarlo a un centro di raccolta. Ci saranno, quindi, dei veri e propri centri di raccolta, che gli organizzatori identificano in associazioni di volontariato o centri che già si occupano di aiutare i più bisognosi, soprattutto a livello locale. Il compito dei centri di raccolta sarà quello di fare da aggregatore di cibo che deriva dai vari “angeli” della zona. Una volta distribuito il cibo sarà compito del centro stornare il cibo donato in modo che i bisognosi che dovessero controllare il cibo a disposizione nella loro zona possano avere più o meno sempre una situazione aggiornata. Donatori saranno sono le persone, comuni o enti che desiderano mettere a disposizione della comunità il cibo in avanzo. Per gli organizzatori “sono il motore dell’iniziativa”. Un nuovo impegno, dunque, per Caritas. A partire dall’8 dicembre prossimo.

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