Paolo VI , i libri della LEV per la beatificazione
Nuovi titoli della Libreria Editrice Vaticana salutano la beatificazione di Paolo VI, che si terrà il 19 ottobre in Vaticano. A iniziare dal volume Paolo VI. Ho visto, ho creduto – Gli anni del pontificato (1963-1978), firmato da padre Gianfranco Grieco, capoufficio del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Padre Grieco, per 37 anni redattore deL’Osservatore Romano, fa rivivere ai lettori tutto il pontificato di Paolo VI. “Un gran merito dell’autore – nota nella presentazione del volume il cardinale Paul Poupard, presidente emerito dei Pontifici Consigli della Cultura e per il Dialogo interreligioso – è quello di ripercorrere questi intensi quindici anni del pontificato montiniano con fedele precisione cronologica e, insieme, di restituire nel loro contesto storico divenuto già lontano per noi, gli scritti e i gesti di un Papa che ha aperto una nuova epoca per la Chiesa dei tempi nuovi”. “Ho spesso detto – prosegue Poupard – che Giambattista Montini è stato il primo uomo moderno divenuto Papa. Padre Gianfranco Grieco sottolinea giustamente la bellezza singolare del suo stile impareggiabile, dall’alba al tramonto del pontificato”. Il volume sarà presentato giovedì 16 ottobre alle ore 18 presso l’Aula Magna della Libera Università Maria Ss.ma Assunta di Roma (Borgo Sant’Angelo, 13). Insieme all’autore, interverranno: l’arcivescovo Agostino Marchetto, storico del Concilio Vaticano II e del pontificato di Paolo VI; Giuseppe Dalla Torre, già rettore magnifico della LUMSA;Giovanni Maria Vian, direttore de L’Osservatore Romano; Angelo Scelzo, vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede. I lavori saranno coordinati da don Giuseppe Costa, direttore della LEV.
Altri due volumi sono curati da padre Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura della Casa Pontificia. Il primo è Paolo VI – La civiltà dell’amore, opera antologica che riunisce tutti gli interventi nei quali Papa Montini fa riferimento alla “civiltà dell’amore” e ai valori ad essa collegati. Paolo VI parlò per la prima volta della civiltà dell’amore il giorno di Pentecoste del 1970. “Papa Montini – ricorda padre Sapienza – aveva il dono di esprimere le sue intuizioni più ricche in formule lapidarie che rimangono ancora fresche nella nostra memoria”.
“Come spiegare il successo di questa espressione se non per il fatto che Paolo VI era riuscito a farsi il fedele interprete delle maggiori aspirazioni dei suoi contemporanei?” si domanda padre Sapienza. “Forte nella sua fede in Cristo – è la risposta – Paolo VI ha proposto per il nostro tempo più che una utopia; il suo progetto di una civiltà dell’amore continua a stimolare i cristiani che, nel rispetto delle libertà, offrono al nostro tempo un generoso ideale per il futuro delle culture”.
Un invito, quello a costruire la “civiltà dell’amore”, che ritornerà più volte nel magistero di Paolo VI, e che è rivolto ai giovani, che saranno in futuro i responsabili delle grandi decisioni nel mondo; agli uomini e alle donne, che sono oggi i responsabili della vita sociale; alle famiglie e agli educatori, agli individui e alle comunità.
Il secondo volume a cura di padre Sapienza, che uscirà nei prossimi giorni, è Pregare è bellezza. Paolo VI sosteneva che “la preghiera è non solo un dovere, ma un’arte, e arte di grande qualità” ricorda il curatore. Pregare è bellezza raccoglie le preghiere composte dal Pontefice, sia per occasioni particolari, o come semplici invocazioni che costellano le sue catechesi. “In Paolo VI abbiamo visto un uomo di preghiera, di profonda, personale, direi mistica preghiera. Non si può rimanere indifferenti davanti alle immagini di Paolo VI in ginocchio nel Cenacolo, o davanti alla Porta Santa in San Pietro; o mentre legge la straziante preghiera per Aldo Moro; o nel vederlo celebrare l’Eucaristia (…) E non si può rimanere insensibili davanti alle catechesi sulla preghiera e ai testi composti da Paolo VI. Testi che rivelano come il segreto della sua profonda spiritualità è racchiuso nella vita di preghiera”.
Da tutte le sue preghiere, nota padre Sapienza, “traspare lo spirito profondamente religioso di Paolo VI, e il suo amore appassionato a Dio, a Cristo, alla Madonna, ai Santi”.
L’opera è impreziosita dalle riproduzioni di diverse pagine autografe dello stesso Pontefice e si conclude con una rassegna di brevi pensieri, sempre dedicati al tema della preghiera.