Messa di apertura della GMG. Il cardinale Pell ai giovani: abbiate il coraggio di scegliere

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“Sydney è ufficialmente la capitale dei giovani cattolici”. Lo ha detto il cardinale Stanislaw Rylko, presidente del pontificio consiglio per i laici alla fine della messa di oggi, che ha dato il via ufficiale alla XXIII Giornata Mondiale della Gioventù. All’annuncio è seguito il boato dei 150mila di Barangaroo, una nuova zona proprio nel porto di Sydney, che ha ospitato i pellegrini.

Tra balli e musiche degli aborigeni, i primi abitanti dell’Australia, la croce e l’Icona della Vergine, simboli della GMG, hanno fatto il loro ingresso sul palco, insieme alle bandiere delle 168 delegazioni presenti. A portare quella italiana Marica e Luisa, 22 anni di Bari, alla prima GMG.

Non sono mancati calore ed entusiasmo, nonostante il freddo della serata di Sydney. Tanti i cori, le sfide tra le nazioni e i canti. Gettonatissimo “Receive the Power”, l’inno di questa GMG,  movimenti inclusi. Non sono mancati gli inni delle altre giornate, cantati quasi a squarciagola, soprattutto quando hanno fatto da sottofondo a video e immagini, che hanno raccontato la storia delle Giornate, tra le tante testimonianze. Quindi è stata la volta dei saluti istituzionali, portati dal primo ministro, Kevin Rudd, che ha salutato i pellegrini in molte lingue, la prima in italiano.

Momento principale del pomeriggio, la messa, celebrata dal cardinale George Pell, arcivescovo di Sydney, alla presenza del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, di 400 vescovi e 4000 sacerdoti. Nelle parole del cardinale c’è l’invito a coltivare la speranza. “Giovani e adulti, uomini e donne, Cristo non ha mai smesso di chiamare tutti voi che soffrite; da duemila anni vi invita a cercare in lui riconforto”, ha spiegato.

“Le cause della vostra sofferenza possono essere molteplici – ha continuato – e legate a problemi di alcol e di droga, a crisi familiari, a uno stato di concupiscenza, alla solitudine o al decesso di una persona cara. Oppure potrebbero anche essere legate ad un successo effimero”. Nella sua omelia, tutta incentrata sulla riscoperta dei talenti e sulla vocazione cristiana, il cardinale Pell ha esortato i giovani a “rimanere aperti alla presenza dello Spirito Santo per permettere al Signore di operare”. “La chiamata dell’unico e vero Dio – ha continuato –  rimane misteriosa, specialmente oggi che molte brave persone fanno fatica a credere”.

Molto forte il riferimento al secolarismo dilagante, che in Australia tocca punte molto alte. Ma il riferimento, ovviamente, è a tutto il mondo, specie quello industrializzato e ricco. “Non passate la vita senza prendere posizione, pensando che sia meglio non scegliere”, ha detto, ancora, soprattutto perché “nella lotta tra il bene e il male”, “non si può restare sul confine e rimanere in campo neutrale”.

Ma la scelta, che poi deve portare alla testimonianza, è possibile solo mettendo a frutto i propri talenti e coltivando l’esercizio dell’preghiera. “Spero che nei prossimi cinque giorni di festa e di preghiera la vostra anima possa elevarsi, – ha augurato infine – come alla mia capita, spinta dall’Entusiasmo della Giornata mondiale della gioventù”.

A chiudere la serata, il “Concerto di apertura”. Anche qui inizio in tema aborigeno: uomini e donne, con indosso abiti indigeni hanno suonato strumenti tipici, i didgeridoo, e cantato musiche tradizionali. A seguire si sono esibiti numerosi artisti, con musica di tutti i generi. Fino all’omaggio ai Queen, con il brano ‘Who wants to live forever”. Minisessione anche per l’interprete dell’inno ufficiale Guy Sebastian.

GMG di Sydney. Tutti gli articoli di Korazym.org

Le foto: la messa a Barangaroo (Foto Reuters, Ap Photo, Korazym)

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