Papa Francesco apre il Sinodo: cooperiamo al sogno di Dio

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Si apre con la venerazione delle reliquie di Santa Teresa e dei suoi genitori la messa che Papa Francesco celebra con i Padri sinodali per aprire il Sinodo straordinario dedicato alla famiglia.

Sono le 10.00 quando il Papa entra in una basilica non proprio affollata. La teoria di celebranti è lunga, la liturgia in parte solenne. All’ omelia il Papa parla della vigna del Signore, la definisce il sogni di Dio, il suo popolo, dei vignaioli che rovinano il suo progetto perchè “non fanno il loro lavoro, ma pensano ai loro interessi.”

Nel Vangelo Gesù parla ai saggi di Israele, a coloro cui ha affidato il suo sogno, il popolo, a loro ha chiesto di “coltivare la vigna con libertà, creatività e operosità.” Ma la loro cupidigia e superbia “tolgono a Dio la possibilità di realizzare il suo sogno sul popolo che si è scelto.”

É questa la tentazione di tutti anche oggi. E, sulle orme di Agostino dice: “Cupidigia di denaro e di potere. E per saziare questa cupidigia i cattivi pastori caricano sulle spalle della gente pesi insopportabili che loro non muovono neppure con un dito (cfr Mt 23,4).”

Ecco allora l’invito ai padri sinodali: “Le Assemblee sinodali non servono per discutere idee belle e originali, o per vedere chi è più intelligente… Servono per coltivare e custodire meglio la vigna del Signore, per cooperare al suo sogno, al suo progetto d’amore sul suo popolo. In questo caso, il Signore ci chiede di prenderci cura della famiglia, che fin dalle origini è parte integrante del suo disegno d’amore per l’umanità.  Anche noi siamo peccatori.”

I pastori non devono impadronirsi della vigna e frustrare il sogno di Dio che “si scontra sempre con l’ipocrisia di alcuni suoi servitori.” Occorre lasciarsi guidare dallo Spirito Santo che “ci dona la saggezza che va oltre la scienza, per lavorare generosamente con vera libertà e umile creatività.”

E Il Papa conclude con le parole di San Paolo: “per coltivare e custodire bene la vigna, bisogna che i nostri cuori e le nostre menti siano custoditi in Gesù Cristo dalla «pace di Dio che supera ogni intelligenza»”.

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