Si è conclusa la plenaria della CCEE, in attesa del sinodo

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Si è conclusa sabato  l’Assemblea Plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa sul tema “ la famiglia e il futuro d’Europa”, un incontro preparato perché i vescovi europei si possano confrontare e dialogare prima del Sinodo che sta per iniziare.

Era progettato che questa Assemblea si celebrasse a Dublino, ma dopo l’annuncio del Sinodo della Famiglia, la Presidenza ha deciso per Roma, in modo di favorire un dialogo dell’Europa prima del raduno dei vescovi. In questo modo, i vescovi europei hanno potuto incontrarsi per affrontare le sfide particolari del continente, dove la famiglia è più attaccata che in altri continenti.

Durante il suo incontro con i vescovi europei, il primo del suo pontificato, Papa Francesco ha ricordato che il tema della Plenaria costituisce un’occasione “importante per riflettere insieme come valorizzare la famiglia, in quanto risorsa per il rinnovamento pastorale”.

Inoltre, ha ricordato la necessità di proseguire nel suo impegno di favorire “la comunione tra le diverse Chiese d’Europa”, facilitando una “adeguata collaborazione per una fruttuosa evangelizzazione”.

Ouellet: Che la libertà di parola dei vescovi non siano intaccate da indebite pressioni.

Una collaborazione e comunione necessaria prima del Sinodo, così come ha spiegato il Prefetto della Congregazione dei Vescovi, il Cardinale Marc Ouellet, che durante il suo intervento ha sottolineato la pressione da parte dei media che soffre il Sinodo e che sembra voler creare una divisione fra i vescovi della Chiesa.

“Gli echi mediatici di queste ultime settimane di preparazione al Sinodo potrebbero lasciar credere che vescovi e cardinali sono anch’essi divisi in partiti  – ha sottolineato nel suo intervento – e che il Papa stesso si identificherebbe con uno di essi.”

Questa logica, ricorda il prelato, “è estranea al modo di pensare di Cristo e della Chiesa e di conseguenza deve essere evitato se si vuole rispondere adeguatamente agli obiettivi dell’Assemblea sinodale”.

Secondo Ouellet, la sfida principale di questa prima fase sarà la metodologia. Tenendo conto delle attese suscitate e delle correnti d’opinione, una tale assemblea “non può avere successo” se non in un clima “di ascolto”. “Piaccia a Dio che la comunione profonda tra i vescovi e la libertà di parola non siano intaccate da indebite pressioni di qualsivoglia tendenza”.

Ai lavori dell’Assemblea Plenaria hanno partecipato anche gli sposi Grygriel dell’Istituto Giovanni Paolo II, uno degli istituti più internazionali e più impegnato nella pastorale familiare nel mondo, anche se nessuno dei suoi membri sarà presente nel Sinodo.

 Gli sposi hanno ricordato ai vescovi europei l’esempio di San Giovanni Paolo II,  che faceva della pastorale famigliare “una praxis” e “non un effimero modello che segue le mode culturali perché ha come fondamento l’immutabile verità evangelica”. Gli sposi Grygiel hanno sottolineato anche che oggi le famiglie “non hanno bisogno di una pastorale adeguata al mondo, ma di una pastorale adeguata all’insegnamento di Colui che sa cosa desidera il cuore dell’uomo”.

Durante i lavori, i vescovi hanno ascoltato le relazioni dei vescovi dell’Ucraina e altri paesi che attraversano gravissime difficoltà. Dall’Ucraina al Medio Oriente, le situazioni sono segnate dalla violenza e della sofferenza dei più deboli. In particolare, i vescovi europei denunciano il dolore dell’intolleranza verso i cristiani e altre minoranze e chiedono risoluzioni efficaci da parte della comunità internazionale per rassicurare il rientro dei profughi nelle loro terre.

Inoltre, durante questa Assemblea Plenaria si è nominato a Mons. Angelo Massafra, Presidente della Conferenza Episcopale Albanese, come Vice-Presidente del CCEE soltanto per un mandato di due anni. Mons. Massafra sostituisce a Mons. Michalik, che aveva rinunciato al suo incarico al termine del suo mandato della Conferenza Episcopale polacca.

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