Papa Francesco: attenzione a valutare bene le vocazioni

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La vocazione è come un tesoro nascosto nel campo, che non è fatto per “arricchire qualcuno”. Papa Francesco lo ha ricordato ai partecipanti alla Plenaria della Congregazione per il Clero ricevuti questa mattina nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico. “Chi è chiamato al ministero – ha detto- non è “padrone” della sua vocazione, ma amministratore di un dono che Dio gli ha affidato per il bene di tutto il popolo, anzi di tutti gli uomini, anche di coloro che si sono allontanati dalla pratica religiosa o non professano la fede in Cristo.” Ma attenzione, “occorre studiare bene il percorso di una vocazione!É Dio che chiama, spiega il Papa, ma anche gli uomini e la Chiesa devono rispondere  al dono che Dio le fa tramite le vocazioni.”

Una formazione non fatta solo di nozioni, ma di “esperienza discepolare, che avvicina a Cristo e permette di conformarsi sempre più a Lui.” Una formazione che “accompagna tutta la vita del ministro ordinato e riguarda integralmente la sua persona, intellettualmente, umanamente e spiritualmente.”

Lo scopo è l’evangelizzazione che parte dall’ “essere” per tradursi in “fare”.

Il Papa prosegue: “I sacerdoti sono uniti in una fraternità sacramentale, pertanto la prima forma di evangelizzazione è la testimonianza di fraternità e di comunione tra loro e con il Vescovo. Da una simile comunione può scaturire un potente slancio missionario, che libera i ministri ordinati dalla comoda tentazione di essere più preoccupati del consenso altrui e del proprio benessere che animati dalla carità pastorale, per l’annuncio del Vangelo, sino alle più remote periferie.”

Si deve, dice il Papa, “essere” preti non “fare” i preti.  Poi un appello : “Abbiamo bisogno di sacerdoti, mancano le vocazioni. Il Signore chiama, ma non è sufficiente. E noi vescovi abbiamo la tentazione di prendere senza discernimento i giovani che si presentano. Questo è un male per la Chiesa! Per favore, occorre studiare bene il percorso di una vocazione! Esaminare bene se quello è dal Signore, se quell’uomo è sano, se quell’uomo è equilibrato, se quell’uomo è capace di dare vita, di evangelizzare, se quell’uomo è capace di formare una famiglia e rinunciare a questo per seguire Gesù. Oggi abbiamo tanti problemi, e in tante diocesi, per questo errore di alcuni vescovi di prendere quelli che vengono a volte espulsi dai seminari o dalle case religiose perché hanno bisogno di preti. Per favore! Dobbiamo pensare al bene del popolo di Dio.”

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