Bagnasco: “Il Sinodo deve essere un rilancio della attenzione della Chiesa per la famiglia”
“Il Sinodo deve significare un rilancio, non un inizio, dell’attenzione della Chiesa verso la famiglia”. E questa l’affermazione del Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e Vicepresidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), a poche settimane dell’inizio della Famiglia, che comincerà il prossimo 5 Ottobre.
La promozione della famiglia, ha spiegato il prelato a Korazym, “é sempre stata nel cuore della Chiesa”. Il Concilio “l’ha definita Chiesa domestica, citando però parole dei Padri della Chiesa” e quindi “è un’attenzione che è sempre stata, ma che sicuramente deve essere rinnovata, alla luce delle sfide e delle difficoltà in cui la famiglia e le coppie si trovano”.
Al margine delle Giornate Sociali celebrate a Madrid dal CCEE e la Comece, celebrate lo scorso fine settimana a Madrid, Bagnasco ricorda che è importante durante il Sinodo “riscoprire il senso e la bellezza dell’amore umano, il valore e la bellezza del per sempre di un uomo e una donna, il valore e la bellezza delle scelte definitive”.
“Mi sembra – ha affermato il porporato – che la cultura che ci circonda abbia paura delle scelte definitive e le consideri una negazione della propria libertà”. Invece “contare stabilmente sull’amore e la comprensione dei altri, non è un legame che mortifica la libertà, ma l’opportunità che io sia sempre me stesso”.
In una società che “disprezza la famiglia a livello culturale e la maltratta a livello politico”, Europa deve promuovere nuove forme di sostegno alla famiglia, di promozione della vita famigliare per sostenere la famiglia come fondamento della società.
La Chiesa e lo Stato “ovunque sono due entità sovrane, libere, che non si devono però ignorare”. In questo senso, la Chiesa e lo Stato “sono chiamati a cooperare nel rispetto delle proprie prerogative” per il bene comune che riguarda “non soltanto una categoria di persone, ma tutti, credenti e non”. La Chiesa è chiamata, anche durante questo Sinodo a portare “il suo contributo per costruire il bene comune”.
Inoltre, il porporato ricorda che attraverso la testimonianza di tante coppie e famiglie “che esistono e che sono ancora la maggioranza, nonostante le difficoltà” i giovani “possono riscoprire il valore del matrimonio cristiano”. La testimonianza che “è bello un amore fedele e per sempre nella propria famiglia, la dedizione dell’uno all’altro, nel farsi dono nei figli e nei propri cari, nei propri parenti, i nonni…la testimonianza, alla fine è la parola più convincente per i giovani per non avere paura di questa scelta”.
Il Sinodo, conclude il porporato, sarà “un momento di confronto, chiaramente sul tema della famiglia, del matrimonio, ma alla base ci deve essere la riscoperta del valore e della possibilità di scelte definitive”.