Il cardinale Bagnasco alla GMG. Il caso Englaro? ”Non possiamo tacere”

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È la prima Giornata mondiale della gioventù da presidente della Cei quella del cardinale Angelo Bagnasco. L’arcivescovo di Genova è arrivato a Sydney poche ore fa con l’ultimo gruppo di giovani italiani. Prima della messa di apertura, incontro con i giornalisti per dare voce alle attese della Chiesa italiana, ma anche prendere posizione su temi di attualità, a cominciare dalla vicenda di Eluana Englaro.

Se per quanto riguarda la vicenda umana, prevalgono “sentimenti di partecipazione, di dolore, di preoccupazione e di rispetto”, al tempo stesso, “non possiamo tacere che è un momento delicato e drammatico se si dovesse procedere alla consumazione della vita con una sentenza”. La vita si conferma così come valore non negoziabile, a maggior ragione nel caso in cui venga sospesa l’alimentazione di un malato in stato vegetativo. “Togliere idratazione e nutrimento – chiarisce l’arcivescovo – nel caso specifico è come togliere da mangiare e da bere a una persona che ne ha bisogno, come ne ha bisogno ognuno di noi”.

Il cardinale Bagnasco ha parlato poi della GMG, “grande intuizione di Giovanni Paolo II”. “La presenza massiccia dei giovani italiani, accompagnati da una quarantina di vescovi, – ha detto – è il segno della fede entusiastica e comunicativa tipica del popolo italiano e dei giovani”. Certo, “c’è il rischio che questo evento rimanga una parentesi, ma in realtà negli anni questi eventi hanno rivelato nel cuore dei giovani una continuità, non solo nella vita dei giovani ma anche nei gruppi e nelle comunità parrocchiali. La Gmg è un evento eccezionale perchè diventa quotidianità”.

E ha aggiunto: “Sono convinto che i giovani cercano valori alti, anche molto impegnativi, ardui ma veri e non possono trovarli se non hanno una testimonianza che venga dagli adulti. Essere di esempio non solo con parole ma con la vita, dire loro che ci sono delle cose per cui vale la pena di spendersi anche con sacrificio”. Il riferimento è anche alla politica, chiamata a “far capire ai giovani sempre di più e sempre meglio che occuparsi delle cose pubbliche è un valore veramente arduo per cui vale la pena spendersi”.

Per il presidente della Cei, “l’insicurezza dei giovani verso il futuro” dipende dalla mancanza di sicurezze materiali, come la casa, il lavoro. “La Chiesa continua ad essere presente e ad assistere i giovani su due versanti – ha detto il cardinale Bagnasco – sul piano interiore, perchè le insicurezze hanno sì cause esterne, ma innanzitutto nascono da fattori interni e la Chiesa intende essere vicina al mondo giovanile, predicando il Vangelo, per annunciare e insistere a presentare la bellezza dei valori che contano nella vita, valori stabili e certi. Senza quelli – ha aggiunto – c’è insicurezza. Il secondo versante è che la Chiesa chiede che ci siano delle prospettive di lavoro, di impiego e di casa senza la quale un giovane è difficile che programmi la sua vita e cominci a costruire una famiglia”.

Infine, il richiamo alle tematiche ambientali e ad uno stile di vita sobrio. “Non si può sempre vivere sopra le righe perchè anche le energie hanno dei limiti”, ha spiegato il cardinale, ricordando che “il mondo e l’universo, per il cristiano rappresentano il giardino che Dio ha costruito perchè fosse la casa dell’umanità, e – come ogni casa – va rispettata affinchè sia accogliente”.

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