Papa Francesco: la Chiesa è madre, ci partorisce e ci difende dal male

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I cristiani non sono orfani perchè hanno Maria come Madre. Il Papa lo ripetuto nella catechesi di oggi all’udienza generale.  Ripercorrendo alcuni passi della Lumen Gentium Papa Francesco ha parlato della maternità della Chiesa che “si pone proprio in continuità con quella di Maria, come suo prolungamento nella storia. La Chiesa, nella fecondità dello Spirito, continua a generare nuovi figli in Cristo, sempre nell’ascolto della Parola di Dio e nella docilità al suo disegno d’amore.”

La Chiesa ci partorisce nel Battesimo e “si sforza di mostrare ai credenti la strada da percorrere per vivere un’esistenza feconda di gioia e di pace.”

Ecco il compito dei sacramenti per “orientare le nostre scelte al bene e attraversare con coraggio e speranza i momenti di oscurità e i sentieri più tortuosi, e “difenderci dal male.”

Proprio come una madre, ha detto il Papa “la Chiesa ha il coraggio di una madre che sa di dover difendere i propri figli dai pericoli che derivano dalla presenza di satana nel mondo, per portarli all’incontro con Gesù.”

Una esortazione costante alla vigilanza “contro l’inganno e la seduzione del maligno. Perché se anche Dio ha vinto satana, questi torna sempre con le sue tentazioni” e “sta a noi non essere ingenui, ma vigilare e resistere saldi nella fede.”

Seguendo il Magistero del Concilio e dei Pontefici del post Concilio, Papa Francesco ha ripetuto: non dobbiamo dimenticarci però che la Chiesa siamo tutti, “tutti i battezzati, uomini e donne, insieme siamo la Chiesa.” E alla fine una nota: “ Quante volte nella nostra vita non diamo testimonianza di questa maternità della Chiesa, di questo coraggio materno della Chiesa!”

La strada è quella di affidarsi a Maria “ perché ci insegni ad avere il suo stesso spirito materno nei confronti dei nostri fratelli, con la capacità sincera di accogliere, di perdonare, di dare forza e di infondere fiducia e speranza. E questo ciò che fa una mamma.”

Nel saluto ai gruppi di lingua araba il Papa ha detto:”Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dall’Iraq. La chiesa è Madre e come tutte le madri sa accompagnare il figlio bisognoso, sollevare il figlio caduto, curare il malato, cercare il perduto e scuotere quello addormentato e anche difendere i figli indifesi e perseguitati. Oggi vorrei assicurare, specialmente a questi ultimi, indifesi e per seguitati, la vicinanza: siete nel cuore della Chiesa; la Chiesa soffre con voi e la Chiesa è fiera di voi; fiera di avere figli come voi, siete la sua forza e la testimonianza concreta e autentica del suo messaggio di salvezza, di perdono e di amore. Vi abbraccio tutti, tutti !! Il Signore vi benedica e vi protegga sempre!”

Ancora dedicato alla pace il saluto ai fedeli polacchi: “Saluto i pellegrini polacchi. Cari amici, in questi giorni, in diverse città della Polonia, si ricorda il 75° anniversario dell’inizio della seconda guerra mondiale. Affidiamo alla misericordia di Dio coloro che hanno perso la vita per amore della patria e dei fratelli, e invochiamo il dono della pace per tutte le nazioni dell’Europa e del mondo, per intercessione di Maria, Regina della Pace. Sia lodato Gesù Cristo!”

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