Il Papa ai giovani: ‘La strada dall’amore è semplice: ama Dio e il tuo prossimo’
In questa assemblea si percepisce ‘la gloria di Gesù presente in mezzo a noi, presente nella sua Chiesa che abbraccia ogni nazione, lingua e popolo, presente nella potenza del suo Santo Spirito che rende nuove, giovani e vive tutte le cose’. Parola di Papa Francesco aprendo l’incontro con i giovani dell’Asia presso il Santuario di Solmoe.
Affrontando il tema della Sesta Giornata Asiatica della Gioventù: “La gloria dei Martiri risplende su di voi”, il Papa ha ricordato che ‘come il Signore fece risplendere la sua gloria nell’eroica testimonianza dei martiri, allo stesso modo Egli desidera che la sua gloria risplenda nella vita’ dei giovani ‘e attraverso di voi desidera illuminare la vita di questo grande Continente’.
L’Asia ha aggiunto Papa Bergoglio sia terra di missione e di missionari: ‘Oggi Cristo bussa alla porta del vostro cuore. Vi chiama ad alzarvi, ad essere pienamente desti e attenti, a vedere le cose che nella vita contano davvero. E ancora di più, Egli vi chiede di andare per le strade e le vie di questo mondo e bussare alla porta dei cuori degli altri, invitandoli ad accoglierlo nella loro vita’.
Compito dei cristiani e in particolare dei giovani è quello di adoperarsi ‘ad edificare un mondo in cui tutti vivano insieme in pace ed amicizia, superando le barriere, ricomponendo le divisioni, rifiutando la violenza e il pregiudizio. E questo è esattamente ciò che Dio vuole da noi. La Chiesa è germe di unità per l’intera famiglia umana. In Cristo tutte le nazioni e i popoli sono chiamati ad un’unità che non distrugge la diversità ma la riconosce, la riconcilia e la arricchisce’.
Il mondo però, ha ammesso il Pontefice, è lontano da tutto ciò. ‘Quante volte sembra – ha osservato Francesco con amarezza e realismo – che i semi di bene e di speranza che cerchiamo di seminare siano soffocati dai rovi dell’egoismo, dell’ostilità e dell’ingiustizia, non solo intorno a noi, ma anche nei nostri stessi cuori. Siamo turbati dal crescente divario nelle nostre società tra ricchi e poveri. Scorgiamo segni di idolatria della ricchezza, del potere e del piacere che si ottengono con costi altissimi nella vita degli uomini. Vicino a noi, molti nostri amici e coetanei, anche se circondati da una grande prosperità materiale, soffrono di povertà spirituale, di solitudine e silenziosa disperazione. Sembra quasi che Dio sia stato rimosso da questo orizzonte. È quasi come se un deserto spirituale si stesse propagando in tutto il mondo. Colpisce anche i giovani, derubandoli della speranza e, in troppi casi, anche della vita stessa’.
Pertanto per i giovani l’annuncio e la testimonianza del Vangelo diventa una vera e propria sfida, oltre che una missione. Il Vangelo infatti – ha spronato il Papa – ‘ci insegna che lo Spirito di Gesù può portare nuova vita al cuore di ogni uomo e può trasformare ogni situazione, anche quelle apparentemente senza speranza. Questo è il messaggio che voi siete chiamati a condividere con i vostri coetanei: nella scuola, nel mondo del lavoro, nelle vostre famiglie, nell’università e nelle vostre comunità. In forza del fatto che Gesù è risorto dai morti, noi sappiamo che Egli ha parole di vita eterna e che la sua Parola ha il potere di toccare ogni cuore, di vincere il male con il bene e di cambiare e redimere il mondo’.
‘Cari giovani amici, in questo nostro tempo il Signore conta su di voi! Siete pronti a dirgli sì? Siete pronti? Parlate sempre spontaneamente dal cuore!’ – ha aggiunto il Papa che da questo momento ha interrotto il discorso in inglese per parlare a braccio in italiano, tra l’entusiasmo dei ragazzi. ‘Che strada scegliere? -si è chiesto Francesco – No, è Gesù che l’ha scelta, noi dobbiamo solo sapere ascoltare! Pregando,chiedete sempre a Dio cosa vuole da noi. Con l’aiuto e il consiglio di buoni amici, trovate la strada che il Signore vuole per ciascuno di voi. Il Signore vi ascolterà!’.
‘La felicità che si compra – ha aggiunto – non dura, solo la felicità dell’amore dura. La strada dall’amore è semplice: ama Dio e il tuo prossimo, colui che ha bisogno di amor. Se ami il prossimo e non hai odio nel cuore allora ami Dio, quella è la prova sicura’.
Poi il Papa ha affrontato lo spinoso tema della separazione tra Corea del Nord e Corea del Sud. ‘C’è una sola Corea, non due. La famiglia – ha osservato Papa Bergoglio – è divisa, questa famiglia si unisca: io consiglio di pregare per i nostri fratelli del nord. Il Signore ci aiuti sulla via dell’unità, non ci siano vincitori o vinti, ci sia solo una famiglia! Voi parlate la stessa lingua del Nord, quando si parla la stessa lingua c’è anche una speranza umana!’.
Riprendendo infine la parabola del figliol prodigo, Francesco ha ricordato che ‘in cielo si fa festa per ogni peccatore che torna a casa: nessuno sa cosa ci aspetta nella vita, anche se si faranno cose bruttissime non disperare e tornare a casa perché lì ci aspetta il Padre. Sacerdoti, abbracciate i peccatori e siate misericordiosi!’.