I nemici dei piccoli

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I nemici dei piccoli. Continuano gli scempi e le torture. Gli abusi sessuali e le violenze. La produzione e la divulgazione e la proliferazione di organizzazioni che lucrano sull’innocenza dei bambini. Si aggiungano le tragedie della guerra, missili che colpiscono scuole e case dove ai bambini vengono interrotti i giochi e il tempo sognante di vita. E tra un tuffo e un altro nel bel mare del mediterraneo ecco che qualche brandello di carne umana affiora e nemmeno ce ne accorgiamo. Non è pessimismo. Del resto strappare alla morte anche uno solo di questi piccoli da ragione alla vita per poterla vivere in pienezza.

Spesso le confidenze vengono lette come debolezza o ostentazione orgogliosa, superbia. Comunque venga interpretata è bene che si sappia anche ai posteri che nel luglio del 2014, tra l’ufficio del ministero sacerdotale mi sono impegnato – con i miei volontari – con più e maggiore determinazione a segnalare alle forze dell’ordine migliaia di pedofoto e video che prodotte venivano divulgate su Internet. Tragica vita reale. Non è la prima volta e non sarà l’ultima. Migliaia i bambini coinvolti. Neonati. Torturati e vessati. Legati e imbavagliati. Ammanettati e sodomatizzati. Nudi rubati nelle spiagge e nei campeggi e immediatamente divulgati nei canali pedofili.

Più leggerò nelle chat pedofile “Inviatemi più bambini cp (child porn) per favore” e più lottero’: di più senza sosta, consapevole che non risolverò – con Meter – il triste e inquietante fenomeno della pedofilia e della pedopornografia. Io non sogno e non mi illudo su questo. Ma aver cura del piccole e del debole, questo posso farlo, possiamo farlo insieme. Senza tregua. Per ora. Nell’immediatezza delle vicende umane. “Beato l’uomo che ha cura del debole, nel giorno della sventura il Signore lo libera” (Salmo 41,2). Bambini resi schiavi del sesso. Lacerati.

E’ spesso una tortura mentale, una impossibile accettazione scorrere nella memoria della propria mente i video e le immagini dei neonati violati nella profonda intimità. E’ struggente e lacerante. Più del sole cocente d’estate o delle piogge torrenziali. E ancor di più consapevole che non saranno mai identificati. Troppo piccoli per chiedere “help” (aiuto), troppo innocenti per vedere il padre e la madre perversi aguzzini e degeneri.

Ho sempre pensato che come si fanno vedere i bambini trucidati e uccisi nelle guerre, almeno per una volta, alle Nazioni Unite, nei Parlamenti si dovrebbero “vedere” con uno sguardo pieno di vergogna lo scempio della carne innocente. La devastazione e il trauma degli abusi sessuali che provocano danni permanenti. Non si dimenticheranno mai!

E chi ogni giorno “accoglie, ascolta, accompagna e cammina” con questo invisibile dolore e devastante condizione, comprenderà le ragioni di chi grida “le mie lacrime sono il mio pane giorno e notte” (Salmo 42,4). Vittime che si sentono esuli perché un potente gli ha rubato la terra dove vivere, e per terra qui vogliamo intendere il corpo, calpestato e inquinato dal non amore (la pedofilia non potrà mai essere amore).

Sarà consolatorio, ma è un impegno quotidiano, estendibile a tutti: “Non associare me ai peccatori né la mia vita agli uomini di sangue, perché vi è delitto nelle loro mani, di corruzione è piena la loro destra.” (Salmo 26,9). Per questa umanità disumanizzata non tacerò, non mi fermerò.

*Don Fortunato Di Noto, parroco e fondatore Meter onlus a tutela dell’infanzia contro la pedofilia (www.associazionemeter.org)

 

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