Fiuggi Family Festival 2014, vince la Svezia con “Nobody owns me”

La famiglia nonostante tutto: il film svedese “Nobody owns me” vince la settima edizione del Fiuggi Family Festival 2014. Dalla rassegna anche un forte appello per la pace in Terrasanta. Con la serata conclusiva condotta da Fabrizio Frizzi è calato il sipario sul Fiuggi Family Festival (FFF) 2014, la rassegna cinematografica interamente dedicata alle famiglie, che si è svolta nella cittadina termale laziale dal 19 al 26 luglio. Anche i numeri di questa settima edizione hanno confermato la specialità di questo evento, che ha saputo trovare una sua cifra originale e un suo posto nello spazio sempre meno ristretto dei festival e delle rassegne a tema. E tale è certamente la famiglia, su cui, per invito di Papa Francesco, tutta la Chiesa sarà chiamata a riflettere nel corso delle due assemblee del Sinodo dei Vescovi del prossimo ottobre e di quello dell’anno successivo. Le circa 8 mila famiglie giunte a Fiuggi da tutta Italia e le 3 giurie (Ufficiale, Giovani e Giornalisti) che hanno assegnato i premi ai 7 film in concorso (per l’Italia era in corsa “Zoran, il mio nipote scemo”, opera prima di: Matteo Oleotto alla mostra del cinema di Venezia dell’anno scorso, una coproduzione italo-slovena efficacemente interpretata da Giuseppe Battiston) hanno certificato la centralità di questa manifestazione, a cui quest’anno hanno preso parte come ospiti, tra gli altri, Emi De Sica, la primogenita del grande attore e regista italiano che ha ritirato un riconoscimento europeo nel quarantennale della scomparsa del padre, l’attrice Daniela Poggi, il cantautore Franco Fasano, l’attore Ninni Bruschetta, il regista Fernando Muraca, lo sceneggiatore Andrea Valagussa, il regista svedese Kjell-Ake Andersson, la cui opera “Nobody owns me” è risultato il film vincitore. Al centro della storia il rapporto tra la piccola Lisa e il padre sopraffatto dalle avversità della vita e con un rapporto difficile con il proprio genitore.
“Il film di Andersson racconta con verità e grande sensibilità artistica un rapporto di paternità che resiste alle durezze della vita e agli errori personali”. Così ha motivato la scelta la giuria Ufficiale presieduta dal regista Gennaro Nunziante e composta da Airaldo Piva, Antonio D’Antò e Cesare Fragnelli., mentre la giuria della stampa accreditata lo ha ritenuto un “film di grande intensità emozionale, carico delle contraddizioni di una società solo apparentemente giusta, ma in realtà distruttiva verso i più deboli. Straordinaria la forza dei silenzi e del sorriso; e il messaggio dell’amore che sa sopravvivere alla crisi della società e della famiglia, così come ad ogni disfatta e ad ogni dolorosa separazione”.
I giornalisti hanno attribuito inoltre una menzione speciale al film “Locke”, di Steven Knight che si è anche aggiudicato il premio della giuria giovani composta da ragazzi dai 16 ai 29 anni. E il tema della paternità che si afferma ‘nonostante tutto’, declinata nei protagonisti anche degli altri film in programma, ha caratterizzato la proposta filmica del FFF 2014. Nel denso programma anche una masterclass di cinema per i giovani giurati presenti per il primo anno al festival, alla quale ha dato il suo contributo anche il regista svedese Andersson in una lezione sulla realizzazione di un film. Al Festival ha fatto irruzione anche la tragica attualità di questi giorni di conflitto in Terrasanta, concretizzatasi con un vibrante appello alla pace in Israele e Palestina attraverso la doppia proiezione, in due diverse giornate, del documentario “Jerusalem, Dreams and Reality”, diretto da Lia G. Beltrami e prodotto da Aurora, che racconta il bilancio, tra desideri e realtà, del rivoluzionario progetto “Women of Faith for Peace: Jerusalem” attivo da quattro anni con lo scopo di valorizzare il ruolo delle donne come promotrici del dialogo tra israeliani e arabi. La casa di produzione Aurora, nei suoi due settori Aurora Films e Aurora Network, nasce dall’incontro tra la comunità Nuovi Orizzonti, fondata da Chiara Almirante e Lia G. Beltrami.
“Abbiamo messo volentieri a disposizione la nostra ribalta mediatica e di pubblico per divulgare l’urgente appello di pace e il messaggio di speranza di un dialogo d’amicizia tra israeliani e arabi – ha dichiarato il direttore del Fiuggi Family Festival Angelo Astrei – Il documentario di Lia G. Beltrami è la prova tangibile dell’esistenza di migliaia di progetti positivi, importanti e pieni di forza per la pace in queste regioni afflitte da un conflitto antico che sembra proprio non aver fine”. Astrei, infine, ha fornito le prime anticipazioni dell’edizione 2015: il cambio del nome della manifestazione, che si chiamerà “Fiuggi Film Festival”, e il nuovo logo realizzato dal professor Mauro Palatucci dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone, che daranno all’evento “un aspetto più moderno e coinvolgente, più adatto per essere veicolato su smartphone, computer, video e gadget.”