Parolin: dalla chiusura all’accoglienza per affrontare i flussi migratori
Dalla chiusura all’ accoglienza. É stato questo il tema centrale della relazione del cardinale segretario di stato vaticano Pietro Parolin nel seminario sulle migrazioni che si svolge a Città del Messico. La visita coincide con la crisi umanitaria con migliaia di bambini emigranti in viaggio da soli verso gli Stati Uniti.
“I flussi migratori contemporanei costituiscono il più vasto movimento di persone” di tutti i tempi, ha ricordato Parolin riprendendo il messaggio del Papa inviato per l’occasione. In questo senso uno dei criteri per valutare se una società compie il suo compito di realizzazione del bene comune è “la qualità del suo servizio alle persone”, in modo speciale “ai più poveri e vulnerabili”. La Chiesa in Messico ha sviluppato molte iniziative concrete per accogliere con ospitalità i migranti, ma poi ha aggiunto che un elemento chiave per il progresso è la fiducia. Per questo il fenomeno delle migrazioni non si può risolvere solo con mezzi legislativi per buoni che siano, e molto meno unicamente con le forze di sicurezza. “La soluzione del problema migratorio, ha detto Parolin, passa per una conversione culturale e sociale”, profonda che “permetta di passare da una ‘cultura della chiusura’ ad una ‘cultura dell’accoglienza e dell’incontro’”. Indispensabile è, quindi, la cooperazione fra le persone, le organizzazioni della società civile, le istituzioni e i Paesi. “In questo contesto la Chiesa è stata sempre e sarà una leale collaboratrice”.