Il Papa prega per la Terra Santa: ‘Il dialogo prevalga sull’odio’
In occasione dell’Angelus, Papa Francesco ha commentato come di consueto il Vangelo domenicale. Partendo dal racconto evangelico, il Pontefice ha spiegato come ‘la semente caduta sulla strada indica quanti ascoltano l’annuncio del Regno di Dio ma non lo accolgono; così sopraggiunge il Maligno e lo porta via. Il Maligno infatti non vuole che il seme del Vangelo germogli nel cuore degli uomini’. Il seme che cade sulle pietre ‘rappresenta le persone che ascoltano la parola di Dio e l’accolgono subito, ma superficialmente, perché non hanno radici e sono incostanti; e quando arrivano le difficoltà e le tribolazioni, queste persone si abbattono subito’. Quando invece il seme cade tra i rovi – ha aggiunto il Papa – è come quelle ‘persone che ascoltano la parola ma, a causa delle preoccupazioni mondane e della seduzione della ricchezza, rimane soffocata’. ‘La semente caduta sul terreno fertile rappresenta – infine – quanti ascoltano la parola, la accolgono, la custodiscono e la comprendono, ed essa porta frutto. Il modello perfetto di questa terra buona è la Vergine Maria’.
Con questi esempi – ha sottolineato Papa Bergoglio – Gesù vuole ricordare a tutti che ‘siamo il terreno dove il Signore getta instancabilmente il seme della sua Parola e del suo amore’. Ognuno di noi è simile ad uno di questi terreni e ‘dipende da noi diventare terreno buono senza spine né sassi, ma dissodato e coltivato con cura, affinché possa portare buoni frutti per noi e per i nostri fratelli. In ogni Santa Messa, il buon seme del Vangelo viene seminato in noi in modo sempre nuovo, mediante la mensa della Parola di Dio: un seme da accogliere, da custodire, da vivere. Anche in questi mesi estivi, durante il periodo di ferie, è importante partecipare ogni domenica a questa tavola, attingendo luce e forza per il nostro cammino’.
Al termine della recita dell’Angelus, il pensiero del Papa è andato alla spirale di violenza innescatasi nuovamente tra Israele e Palestina. Francesco ha chiesto a tutti di ‘continuare a pregare con insistenza per la pace in Terra Santa’. ‘Ho ancora nella memoria – ha aggiunto – il vivo ricordo dell’incontro dell’8 giugno scorso con il Patriarca Bartolomeo, il Presidente Peres e il Presidente Abbas, insieme ai quali abbiamo invocato il dono della pace e ascoltato la chiamata a spezzare la spirale dell’odio e della violenza. Qualcuno potrebbe pensare che tale incontro sia avvenuto invano. Invece no, perché la preghiera ci aiuta a non lasciarci vincere dal male né rassegnarci a che la violenza e l’odio prendano il sopravvento sul dialogo e la riconciliazione. Esorto le parti interessate e tutti quanti hanno responsabilità politiche a livello locale e internazionale a non risparmiare la preghiera e alcuno sforzo per far cessare ogni ostilità e conseguire la pace desiderata per il bene di tutti’.
Il Papa ha poi recitato una speciale preghiera invocando la pace: ‘Ora, Signore, aiutaci Tu! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: “mai più la guerra!”; “con la guerra tutto è distrutto!”. Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace… Rendici disponibili ad ascoltare il grido dei nostri cittadini che ci chiedono di trasformare le nostre armi in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia e le nostre tensioni in perdono’.
Infine Papa Francesco ha salutato i fedeli e ricordando la celebrazione della Domenica del Mare ha esortato ‘le comunità cristiane, in particolare quelle costiere, affinché siano attente e sensibili nei loro confronti’, affidando a Maria ‘specialmente quanti si trovano in difficoltà e lontano da casa’. Un saluto particolare, infine, il Pontefice lo ha rivolto ai figli di San Camillo de Lellis in occasione del 400/mo anniversario della morte. ‘Invito la Famiglia camilliana – ha concluso Francesco – ad essere segno del Signore Gesù che, come buon samaritano, si china sulle ferite del corpo e dello spirito dell’umanità sofferente, versando l’olio della consolazione e il vino della speranza’.