Santa Sede e Governatorato: il bilancio annuale

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È un defici di 24.470.549 euro quello con cui la Santa Sede chiude il 2013. Un deficit, si legge nel comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, “dovuto soprattutto alle fluttuazioni negative derivanti dalla valutazione dell’oro per circa 14 milioni di euro”. Certo è che il rosso, molto esteso, è una giustificazione della spending review. Una spending review in nome della quale si sta anche pensando a una nuova razionalizzazione delle strutture vaticane, snellendo i vari organismi e magari riunendo in un solo bilancio le varie amministrazioni (governatorato, Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, IOR, APSA) che al momento godono tutte di una certa autonomia finanziaria e di investimenti.

La giornata dell’8 luglio 2014 può dunque certificare la fine di un’epoca della Santa Sede. Poco si sa del nuovo corso, e molto sarà chiarito dalla conferenza stampa che il cardinal George Pell, prefetto dell’Economia, terrà il 9 luglio, insieme al membro del Consiglio Francis X. Zahra e al presidente dello IOR uscente Ernst von Freyberg, per spiegare in che modo si sta indirizzando la riforma delle finanze vaticane. Ma di certo si passa alla fase 2. Un passaggio che informalmente è già avvenuto. Anche se ancora non ci sono gli statuti (e dunque le competenze non sono definite) lo scorso sabato 5 luglio il Consiglio per l’Economia (che ha preso il posto del Consiglio dei 15) ha preso visione di tutti i bilanci presentati dalla Prefettura degli Affari Economici. E li ha approvati.

Sul bilancio, come detto, pesa il problema delle fluttuazioni negative dell’oro. “Pur trattandosi di elementi valutativi, e pertanto non effettivamente realizzati, secondo i principi contabili improntati al criterio della prudenza contenuti nel “Regolamento per la redazione dei Bilanci della Santa Sede”, sono stati contabilizzati tra i componenti negativi della gestione finanziaria”, spiega il comunicato.

Altre cifre: il personale della Santa Sede conta di 2886 unità, con un costo di circa 125 milioni di euro lordi; le tasse sul settore immobiliare costano alla Santa Sede oltre 15 milioni di euro.

Al contrario, il Governatorato è in attivo: il bilancio consuntivo fa registrare un +33.040.583, 10 milioni circa in più rispetto al 2012. Le persone dipendenti dal governatorato sono 1951.

Spiega il comunicato che “il Governatorato ha un’amministrazione autonoma ed indipendente da contributi della Santa Sede, e, attraverso le sue diverse direzioni, provvede alle necessità relative alla gestione dello Stato”.

Ancora il comunicato sottolinea che “il Contributo in base al Canone 1271 CIC, che corrisponde al sostegno economico prestato dalle circoscrizioni ecclesiastiche di tutto il mondo per il mantenimento che la Curia Romana presta alla Chiesa universale, è passato da € 22.347.426, del 2012, a € 22.435.359, restando quindi sostanzialmente stabile”.

Un aiuto a mantenere i bilanci è arrivato dal contributo dell’Istituto per le Opere di Religione. Nonostante l’attivo molto basso, ha dato 50 milioni di euro alla Santa Sede, che così hanno potuto complessivamente avere un attivo di 10 milioni. Altri 4 milioni dati dallo IOR alla Santa Sede sono destinati ad Opere di Religione (nel 2012 c’erano state elargizioni al Fondo per
il sostegno ai monasteri di clausura, il Fondo Amazzonia, il Fondo di sostegno alle Chiesa
dell’ex Unione Sovietica, ecc.)

Il Consiglio dell’Economia ha diffuso la seguente dichiarazione: “Il Consiglio è stato informato dalla Prefettura degli Affari Economici sui conti relativi al 2013, ed ha preso nota della dichiarazione dell’External Auditor, secondo cui ‘in tutti gli aspetti più importanti, la posizione finanziaria dello Stato della Città del Vaticano al 31 dicembre 2013 e i risultati delle operazioni relative al 2013 sono in accordo con i principi contabili in vigore secondo i regolamenti dello Stato della Città del Vaticano’”.

Su questa base – aggiunge – “il Consiglio ha approvato i Bilanci del 2013 e ha invitato la Segreteria per l’Economia ad operare per un ulteriore adeguamento dei principi contabili vaticani con gli standard internazionali”.

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