Il Papa: ‘Gesù offre ristoro anche all’uomo di oggi’
Gesù offre ristoro a chi è stanco ed oppresso. Lo ha ricordato Papa Francesco commentando il Vangelo domenicale in occasione della recita dell’Angelus. Gesù – ha ricordato il Pontefice – ‘cercava queste folle stanche e sfinite come pecore senza pastore, per annunciare loro il Regno di Dio e per guarire molti nel corpo e nello spirito. Ora li chiama tutti a sé: Venite a me, e promette loro sollievo e ristoro’.
Le parole di Gesù sono attuali anche oggi, destinate – ha detto Papa Bergoglio – a ‘tanti fratelli e sorelle oppressi da condizioni di vita precarie, da situazioni esistenziali difficili e a volte prive di validi punti di riferimento. Nei Paesi più poveri, ma anche nelle periferie dei Paesi più ricchi, si trovano tante persone stanche e sfinite sotto il peso insopportabile dell’abbandono e dell’indifferenza. Quanto male fa l’indifferenza ai bisognosi, e soprattutto l’indifferenza dei cristiani. Ai margini della società sono tanti gli uomini e le donne provati dall’indigenza, ma anche dall’insoddisfazione della vita e dalla frustrazione. Tanti sono costretti ad emigrare dalla loro Patria, mettendo a repentaglio la propria vita’. Il Papa punta il dito contro quel ‘sistema economico che sfrutta l’uomo, gli impone un giogo insopportabile, che i pochi privilegiati non vogliono portare. A ciascuno di questi figli del Padre che è nei cieli, Gesù ripete: Venite a me, voi tutti, ma lo dice anche a chi possiede tutto ma il loro cuore è vuoto, senza Dio. L’invito di Gesù per tutti, ma specialmente per coloro che soffrono di più’.
Invece di sopportare il giogo del mondo, Gesù invita a farsi carico del suo che – ha spiegato Francesco – ‘consiste nel caricarsi del peso degli altri con amore fraterno. Una volta ricevuto il ristoro e il conforto di Cristo, siamo chiamati a nostra volta a diventare ristoro e conforto per i fratelli, con atteggiamento mite e umile, ad imitazione del Maestro. La mitezza e l’umiltà del cuore ci aiutano non solo a farci carico del peso degli altri, ma anche a non pesare su di loro con le nostre vedute personali, i nostri giudizi o le nostre critiche’.
Prima di concludere Francesco ha salutato ‘la brava gente del Molise, che ieri mi ha accolto nella loro bella terra e nel loro cuore. E’ stata una accoglienza bella e calorosa che non dimenticherò mai’.