Il Papa in Calabria, una visita alla gente che cerca la pace

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Gente semplice e ricca di valori. Questo ha trovato Papa Francesco arrivando in Calabria, nella diocesi di Cassano allo Ionio. Una visita che ha visto, in mattinata, tre tappe importanti per il papa: il carcere di Castrovillari con l’incontro con i circa 200 detenuti, l’hospice per malati terminali a Cassano allo Ionio e l’abbraccio con i malati, poi il clero e il pranzo – offerto dal pontefice – con una cinquantina di poveri assistiti dalla Caritas e sei ospiti della comunità terapeutica “Saman”. Nel pomeriggio gli anziani di “Casa Serena” e una solenne celebrazione eucaristica a Sibari con circa 100mila persone provenienti da tutta la regione e concelebrata da tutti i vescovi calabresi e da circa 300 sacerdoti.
Molti i messaggi che il papa ha voluto lanciare da questo territorio. Un territorio certamente difficile per i problemi che lo attanagliano ma ricco di speranza, fatto di “gente che lavora e che ha bisogno di pace e tranquillità”, come ha detto qualcuno che non ha voluto mancare a questo evento. Pochi minuti dopo il suo arrivo in Calabria, dal carcere di Castrovillari Papa Francesco ha detto con forza “mai più bimbi vittime di atrocità, mai più vittime della ’ndrangheta”.

All’Hospice “San Giuseppe Moscati”, unico centro residenziale di cure palliative nella sanità pubblica nella provincia di Cosenza, ha abbracciato gli ospiti uno per uno e i loro familiari. Poi l’incontro con i sacerdoti della diocesi ai quali ha chiesto di impegnarsi molto per la famiglia che soffre a causa della crisi e non solo. Fiducia e speranza ha dato anche ai poveri incontrati per il pranzo con l’invito ad avere la forza di rialzarsi. E poi la messa con l’incoraggiamento alla diocesi di Cassano e a tutta la Chiesa calabrese con l’invito a “testimoniare la solidarietà concreta con i fratelli, specialmente quelli che hanno più bisogno di giustizia, di speranza, di tenerezza”.

L’invito ai giovani a non perdere la speranza e l’appello contro la ‘ndrangheta “adorazione del male e disprezzo del bene comune”.
Una visita che non ci lascerà indifferenti. Non può perché faremmo un torto a coloro che oggi dalla Chiesa – e solo da essa – aspettano una testimonianza diretta e vera considerato che la politica è tante volte insensibile ai problemi reali delle persone.
Calabria ascolta la voce della Chiesa: solo così puoi rinascere e tornare ad essere quella regione ricca di valori e di quella semplicità che ti rendono unica.

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