Papa Francesco: la misericordia è dare il cuore senza paternalismo

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Dare il cuore a miseri. Il senso stesso della parola Misericordia è il cuore del discorso che Papa Francesco ha rivolto oggi alle Misericordie d’Italia “antica espressione del laicato cattolico e ben radicate nel territorio italiano impegnate a testimoniare il Vangelo della carità tra i malati, gli anziani, i disabili, i minori, gli immigrati e i poveri.” Il Papa indica la strada da seguire: “Bisogna che le nostre parole, i nostri gesti, i nostri atteggiamenti esprimano la solidarietà, la volontà di non rimanere estranei al dolore degli altri, e questo con calore fraterno e senza cadere in alcuna forma di paternalismo.” Non servono statistiche e bei discorsi dice il Papa, troppe parole e non si fa niente. Francesco sa che non è certo il caso delle Misericordie, dice, ma aggiunge: “ Quando io sento alcune conversazioni tra persone che conoscono le statistiche: “Che barbarie, Padre! Che barbarie, che barbarie!”. “Ma cosa fai tu per questa barbarie?”. Niente, parlo! E questo non risolve niente! Di parole ne abbiamo sentite tante! Quello che serve è l’operare, l’operato vostro, la testimonianza cristiana, andare dai sofferenti, avvicinarsi come Gesù ha fatto. Imitiamo Gesù: Egli va per le strade e non ha pianificato né i poveri, né i malati, né gli invalidi che incrocia lungo il cammino; ma con il primo che incontra si ferma, diventando presenza che soccorre, segno della vicinanza di Dio che è bontà, provvidenza e amore.”

L’incoraggiamento del Papa è rileggere le sette opere di misericordia corporale: “dare da mangiare agli affamati; dare da bere agli assetati; vestire gli ignudi; alloggiare i pellegrini; visitare gli infermi; visitare i carcerati; seppellire i morti. Vi incoraggio a portare avanti con gioia la vostra azione e a modellarla su quella di Cristo, lasciando che tutti i sofferenti possano incontrarvi e contare su di voi nel momento del bisogno.”

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