Il genio di Salvator Rosa

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Si intitola “Rosa rame. Salvator Rosa incisore nelle collezioni dell’Istituto nazionale per la Grafica” la bella mostra in svolgimento all’Istituto Nazionale per la Grafica in via della Stamperia, alle spalle della Fontana di Trevi, fino al 29 giugno 2014. Si avvicina a grandi passi il Quarto centenario della nascita del pittore e incisore napoletano – nel 2015 – e si annunciano con questa mostra iniziative espositive e storiche adeguate all’importanza dell’artista. L’ING espone negli spazi del suo Museo il proprio patrimonio di matrici, stampe e disegni di Salvator Rosa: 97 acqueforti, 14 matrici, 3 disegni, nonché 5 volumi a stampa di cui Rosa incise l’antiporta o il frontespizio, 5 documenti, 3 lettere, 1 satira: autografi, prestati dalla Biblioteca Nazionale centrale di Roma, dalla Biblioteca Nazionale di Napoli, dalla Biblioteca dell’Accademia dei Lincei e dalla Corsiniana, dalla Biblioteca dell’Istituto di Archeologia e Storia dell’Arte che documentano momenti e temi biografici dell’artista. A completare il panorama dell’incisione seicentesca fra Napoli e Roma sono esposte anche opere di Jusepe de Ribera e di Filippo Napoletano. In mostra – oltre ad alcuni fogli del “Codice Rosa” di cui si ricostruisce la storia e si avanzano interpretazioni (se sia un taccuino o un vero e proprio album) – sono esposte incisioni di gran fortuna nella cultura italiana quali il disegno preparatorio, la matrice e la stampa de “La Caduta dei giganti”, “Il Genio di Salvator Rosa” (disegno a matita nera-sanguigna) e “Alessandro Magno nello studio di Apelle”. Si vedono anche le celebri 62 figurine (vivaci disegni di soldati e personaggi della mitologia e della storia) e tutte le acqueforti di medio e grande formato (come “Edipo appeso ritrovato da Forba” e “Apollo e la Sibilla Cumana”).

La mostra è a cura di Rita Bernini, responsabile del Servizio Educativo dell’ING, che ha scoperto un documento autografo e inedito esposto in mostra: la ricetta dell’acquaforte di Salvator Rosa. È stato stampato il catalogo ragionato, edito dall’Editore Gangemi, a cura di Maria Rosaria Nappi, storica dell’arte. Contiene saggi critici sulla figura dell’artista e documenti inediti sulla sua attività incisoria. Gli altri autori del volume sono: Grazia Pezzini Bernini, già responsabile del Laboratorio di Restauro della Carta dell’Istituto nazionale per la Grafica; Rita Bernini; Gian Giotto Borrelli, docente di Storia dell’Arte dell’Università Suor Orsola Benincasa; Giuseppe Trassari Filippetto, responsabile del Laboratorio Diagnostico per le Matrici dell’Istituto, insieme a Lucia Ghedin e a Luigi Zuccarello. Salvator Rosa (Napoli, 21 luglio 1615 – Roma, 15 marzo 1673) fu pittore, incisore e poeta.

La sua fama è dovuta alla varietà dei temi della sua arte – una vera e propria officina della figurazione che trasferisce in dipinti e stampe temi della cultura antica riscoperta dall’Umanesimo e dal Rinascimento – ed è legata alla rappresentazione di una natura aspra e selvaggia, a scene di battaglia riferite, oltre che alle guerre signorili dell’epoca, agli scontri fra Cristiani e Turchi. Dipinse inoltre ritratti allegorici, soggetti mitici e biblici, atmosfere cupe e misteriose e quadri legati a temi magici. “Il Genio di Salvator Rosa” è la visualizzazione personificata di un fiume in piena che scaturisce dalla più alta cultura del ‘600 e che si diffonde in figurazioni allegoriche. Salvator Rosa fu molto attivo a Firenze e a Roma, dove fu apprezzato come pittore suggestivo e scenografico e anche per incisioni che divulgavano in forma sintetica i soggetti dei suoi dipinti. Poeta, compose in versi sette Satire (pubbl. postume dal 1695) in cui espose, con spirito critico e ribelle, i suoi orientamenti in campo artistico e filosofico. La sua tomba è a Roma, dove è sepolto in Santa Maria degli Angeli sotto un monumento opera dello scultore Bernardo Fioriti, con l’epitaffio scritto dal figlio: «D.O.M. / SALVATOREM ROSAM NEAPOLITANUM / PICTORIS SUI TEMPORIS / NULLI SECUNDUM / POETARUM OMNIUM TEMPORUM / PRINCIPIBUS PAREM / AUGUSTUS FILIUS / HIC MOERENS COMPOSUIT / SEXEGENARIO MINOR OBIIT / ANNO SALUTIS MDCLXXIII / IDIBUS MARTIIS».

Nell’immagine: Salvator Rosa “Apollo e la Sibilla Cumana” incisione su rame.

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