Rischio aumento prostituzione minorile durante i Mondiali di Calcio

Oggi iniziano i Campionati Mondiali di Calcio con la proposta del neuro-scienziato Miguel Nicolelis: a San Paolo, alle ore 17 locali, un ragazzo paraplegico darà il calcio d’inizio ai Campionati del mondo per la partita Brasile-Croazia. Un’azione che fino a ieri era un miracolo oggi è resa possibile grazie al progetto ‘Andar de novo’ coordinato dallo scienziato brasiliano insieme a 170 ricercatori di diverse provenienze.
Il ragazzo indosserà un esoscheletro che gli permetterà di muovere gli arti semplicemente pensando: gli elettrodi posti sul cranio invieranno il segnale elettrico a un computer posto sulla schiena che lo trasformerà in comando motorio. Ma, oltre a tali progressi scientifici, il governo brasiliano è preoccupato dal fenomeno della prostituzione minorile legata al turismo sessuale, temendo un aumento dei casi di sfruttamento, dovuto ai maggiori ingressi nel paese.
I casi di sfruttamento della prostituzione colpiscono soprattutto i minori degli strati più poveri della popolazione e si concentrano nelle aree frequentate da turisti. Nel 2010 l’Unicef ha stimato che almeno 250.000 bambini brasiliani di età inferiore ai 14 anni sarebbero coinvolti nel racket della prostituzione. Nonostante il fenomeno sia in continuo aumento, il governo non dispone di cifre aggiornate. Gli unici dati disponibili sono quelli raccolti da ‘Marque 100’ che solo nel 2013 ha registrato oltre 124.000 denunce di violazioni dei diritti dei minori.
Lo sfruttamento sessuale dei minori muove in Brasile un mercato che muove 32 miliardi dollari annui su 241 rotte di traffico interno, secondo i dati forniti dalla campagna di Ecpat ‘Non voltarti dall’altra parte’: “Per contrastare questo fenomeno abbiamo creato un numero di telefono che riceve denuncie contro lo sfruttamento sessuale dei minori da chiunque anche, in forma anonima e tra il 2003 e il 2011, sono state 275.638 le denuncie ricevute da questo numero di telefono. Di queste denuncie sono stati verificati 27.664 casi di sfruttamento sessuale. Ciò significa che ogni mese sono stati confermati 294 casi di sfruttamento sessuale. Sono 2930 i Comuni brasiliani coinvolti. Tra il 2005 e il 2010 le 12 città che ospitano i mondiali hanno ricevuto 6.570 denuncie”.
Oltre al Brasile la campagna di sensibilizzazione è stata attiva nei paesi di origine dei tifosi, in particolare Italia, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna. Per rendere pubblico tale problema i vescovi brasiliani hanno lanciato la Campagna di Talitha Kum – la Rete internazionale della Vita consacrata contro la tratta di persone: ‘Gioca per la vita, denuncia la tratta’. Ed il Consiglio permanente della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile ha lanciato un messaggio nel quale si sottolinea:
“Diritto umano di particolare valore, lo sport è necessario per una vita sana e non deve essere trascurato da nessun popolo. Di tutti gli sport, i brasiliani hanno una passione particolare per il calcio. Questo spiega l’aspettativa e l’allegria con la quale la maggior parte dei brasiliani attende la Coppa del mondo. Fedele alla sua missione evangelizzatrice, la Chiesa in Brasile seguirà con attenzione questa manifestazione; il Papa, infatti, ha ricordato quanto sia grande la gioia che lo sport può portare allo spirito umano…
Non è possibile accettare che, a causa di questo importante evento sportivo, numerose famiglie e intere comunità siano state rimosse e allontanate per far posto alla costruzione di stadi e di altre opere strutturali nella chiara violazione del diritto alla casa. Né si può ammettere che la Coppa del mondo possa acuire le disuguaglianze urbane e il degrado ambientale e giustificare eccezioni istituzionali mediante l’approvazione di decreti, provvedimenti provvisori, ordinanze e risoluzioni.
Il successo dei mondiali di calcio non si misurerà con gli utili e i profitti ma con la garanzia di sicurezza per tutti, senza l’uso della violenza, con il rispetto del diritto a manifestare pacificamente, con la creazione di meccanismi che impediscano il lavoro schiavo, il razzismo, la violenza, il traffico di esseri umani e lo sfruttamento sessuale, soprattutto delle persone socialmente vulnerabili”.
E la sera precedente la Chiesa brasiliana ha organizzato la marcia ‘Jogue a favor da vida. Denuncie o tráfico de pessoas’, ricordando i bambini, adolescenti, donne e uomini che sono morti o scomparsi, vittime di vari crimini. Invece Amnesty International ha lanciato un altro possibile allarme: coloro che scendono in strada per manifestare rischiano di andare incontro a una violenza indiscriminata da parte della polizia e dell’esercito, che stanno aumentando gli sforzi per controllare le proteste.
Atila Roque, direttore di Amnesty International Brasile, ha dichiarato: “Il comportamento inadeguato da parte di chi svolge funzioni di ordine pubblico, l’affidamento di tali compiti ai militari, l’assenza di addestramento e il clima d’impunità hanno prodotto una miscela pericolosa in cui gli unici a rimetterci sono i manifestanti pacifici. La Coppa del mondo 2014 sarà un banco di prova decisivo per le autorità brasiliane.
Sta a loro usare quest’opportunità per fare passi avanti e garantire che le forze di sicurezza incaricate di controllare le manifestazioni durante il torneo non commettano ulteriori violazioni dei diritti umani”. In un rapporto intitolato ‘Loro usano la strategia della paura. Proteggere il diritto di manifestazione in Brasile’, Amnesty International ha analizzato un anno di violazioni dei diritti umani da parte delle forze di sicurezza. Si va dall’uso indiscriminato dei gas lacrimogeni e delle pallottole di gomma contro manifestanti pacifici, agli arresti arbitrari e all’uso improprio della legge per fermare e punire le persone scese in strada. Si prevede che queste tattiche proseguiranno durante i Mondiali.