Papa Francesco: il Timore di Dio ci mette in allerta se il nostro cuore si corrompe

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Cos’è il Timore di Dio? Il Papa proseguendo la catechesi sui doni dello Spirito Santo ha affrontato il tema con concretezza parlanso die bambini sfruttati e dei mercanti di armi. “Decine di milioni di bambini – sentite bene: decine di milioni di bambini! – sono costretti a lavorare in condizioni degradanti, esposti a forme di schiavitù e di sfruttamento, come anche ad abusi, maltrattamenti e discriminazioni”, ha detto al termine della udienza. ma prima aveva parlato dei fabbricanti di armi, mercanti di morte e corrotti: delle loro azioni un giorno “dovranno rendere conto a Dio”. Timore di Dio, ha spiegato all’inizio, “non significa avere paura di Dio: no, non è quello! Sappiamo bene che Dio è Padre e che ci ama e vuole la nostra salvezza, e sempre perdona: sempre! Per cui non c’è motivo di avere paura di Lui! Il timore di Dio, invece, è il dono dello Spirito che ci ricorda quanto siamo piccoli di fronte a Dio e al suo amore e che il nostro bene sta nell’abbandonarci con umiltà, rispetto e fiducia nelle sue mani. Questo è il timore di Dio: questo abbandono nella bontà del nostro Padre che ci vuole tanto bene!”. Lo Spirito Santo, ha proseguito, “ci porta a sentirci così come siamo, cioè piccoli, con quell’atteggiamento – tanto raccomandato da Gesù nel Vangelo – di chi ripone tutte le sue preoccupazioni e le sue attese in Dio e si sente avvolto e sostenuto dal suo calore e dalla sua protezione, proprio come un bambino con il suo papà”. Ed ha aggiunto che seguire il Signore “con umiltà, docilità e obbedienza” perché pervasi dal Timore di Dio non vuol dire farlo “con atteggiamento rassegnato e passivo, anche lamentoso, ma con lo stupore e la gioia, la gioia di un figlio che si riconosce servito e amato dal Padre. Il timore di Dio, quindi, non fa di noi dei cristiani timidi, remissivi, ma genera in noi coraggio e forza! È un dono – ha precisato ancora – che fa di noi cristiani convinti, entusiasti, che non restano sottomessi al Signore per paura, ma perché sono commossi e conquistati dal suo amore”. ed ha messo in evidenza che “il dono del timore di Dio è anche un ‘allarme’ di fronte alla pertinacia nel peccato. Quando una persona vive nel male, quando bestemmia contro Dio, quando sfrutta gli altri, quando li tiranneggia, quando vive soltanto per i soldi, per la vanità o il potere o l’orgoglio, allora il santo timore di Dio ci mette in allerta: ‘Attenzione, con tutto questo potere, con tutti questi soldi, con tutto il tuo orgoglio, con tutta la tua vanità, non sarai felice!’ Nessuno – ha ribadito Papa Francesco – può portare con sé dall’altra parte né i soldi né il potere né la vanità né l’orgoglio: niente! Soltanto possiamo portare l’amore che Dio Padre ci dà, le carezze di Dio accettate e ricevute da noi con amore. E possiamo portare quello che abbiamo fatto per gli altri”. Ecco allora alcuni esempi cari al Papa “Penso, a coloro che fabbricano armi per fomentare le guerre… Ma pensate, che mestiere è questo!”. “Sono sicuro  – ha chiesto con ironia – che se io faccio adesso la domanda: quanti di voi sono fabbricanti di armi? Nessuno, nessuno: perché questi non vengono a sentire la Parola di Dio. Questi fabbricano la morte, sono mercanti di morte, che fanno questa mercanzia di morte. Che il timore di Dio faccia loro comprendere che un giorno tutto finisce e che dovranno rendere conto a Dio”.

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