Papa Francesco: la Chiesa di Pentecoste sorprende e libera
“L’evento della Pentecoste segna la nascita della Chiesa e la sua manifestazione pubblica; e ci colpiscono due tratti: è una Chiesa che sorprende e scompiglia.”
Papa Francesco ha illustrato l’evento della Pentecoste alle migliaia di fedeli riuniti in Piazza San Pietro per la preghiera mariana di mezzogiorno.
“Un elemento fondamentale della Pentecoste è la sorpresa, il nostro Dio è Dio delle sorprese lo sappiamo- ha detto il Papa- Nessuno si aspettava più nulla dai discepoli: dopo la morte di Gesù erano un gruppetto insignificante, degli sconfitti orfani del loro Maestro. Invece si verifica un evento inatteso che suscita meraviglia.”
Ecco la chiamata della Chiesa “una comunità che suscita stupore perché, con la forza che le viene da Dio, annuncia un messaggio nuovo – la Risurrezione di Cristo – con un linguaggio nuovo – quello universale dell’amore.” I discepoli parlo con coraggio anche se pochi minuti erano codardi ma ora parlano con il coraggio dello Spirito Santo. ” E la Chiesa è chiamata sempre a sorprendere “annunciando a tutti che Gesù Cristo ha vinto la morte, che le braccia di Dio sono sempre aperte, che la sua pazienza è sempre lì ad attenderci per guarirci e perdonarci. Proprio per questa missione Gesù risorto ha donato il suo Spirito alla Chiesa.” E il Papa prosegue: “Se la Chiesa è viva sempre deve sorprendere, una Chiesa che non abbia la capacità di sorprendere è debole ammalata morente e deve essere ricoverata nel reparto di rianimazione molto presto”
E se qualcuno avrebbe preferito che i discepoli di Gesù, bloccati dalla paura, rimanessero chiusi in casa per non creare scompiglio, la Chiesa di Pentecoste “è una Chiesa che non si rassegna ad essere innocua, troppo defilata, elemento decorativo. È una Chiesa che non esita ad uscire fuori, incontro alla gente, per annunciare il messaggio che le è stato affidato, anche se quel messaggio disturba e inquieta le coscienze. E forse ci porta problemi e a volte ci porta al martirio.”
Francesco paragona la Chiesa al colonnato di San Pietro: “due braccia che si aprono ad accogliere, ma non si richiudono per trattenere. Noi cristiani siamo liberi e la Chiesa ci vuole liberi.” Il pensiero è rivolto a Maria “che in quel mattino di Pentecoste era nel Cenacolo, insieme con i discepoli. In lei la forza dello Spirito Santo ha compiuto davvero “cose grandi””.
Dopo la preghiera il Papa ha salutato alcuni gruppi e ha ricordato la preghiera del pomeriggio
“Come sapete, questa sera in Vaticano i Presidenti di Israele e Palestina si uniranno a me e al Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, mio fratello Bartolomeo, per invocare da Dio il dono della pace nella Terra Santa, in Medio Oriente e nel mondo intero. Desidero ringraziare tutti coloro che, personalmente e in comunità, hanno pregato e stanno pregando per questo incontro, e si uniranno spiritualmente alla nostra supplica. Grazie tante!”