Il papa regala ad Obama la “Dignitas personae”

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Il sorriso di Barak Obama conquista il Vaticano, più di quello di Michelle. Ma oltre la cordialità, i sorrisi e le strette di mano il papa pensa che al presidente degli Usa serva conoscere la dottrina della Chiesa sulla difesa della vita. Non previsto, arriva tra i doni il testo della Dignitas personae, la istruzione della Congregazione della Dottrina della Fede dello scorso autunno che difende la “dignità di persona” dell’embrione umano.“Un documento che può aiutare il presidente a capire meglio le posizioni della Chiesa sulla bioetica” chiosa il segretario del papa Georg Gänswein parlando ai giornalisti presenti. “La leggerò in aereo” dice Obama al papa che gli regala anche la enciclica con firma e dedica. “Sono i temi di cui abbiamo parlato”, aggiunge l’americano svelando in parte i contenuti dei 35 minuti di colloquio privato con il papa. Con due interpreti per evitare fraintesi su questioni “che – si legge nel comunicato vaticano ufficiale – sono nell’interesse di tutti e costituiscono la grande sfida per il futuro di ogni Nazione e per il vero progresso dei popoli, quali la difesa e la promozione della vita ed il diritto all’obiezione di coscienza”.

Padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, spiega che tra i temi importanti ci sono l’immigrazione e la politica internazionale, dal Medio Oriente al G8. Ed aggiunge che Barack Obama “si è impegnato per diminuire il numero degli aborti” e ha garantito “attenzione per le posizioni della Chiesa” in materia. Il Papa ha trovato un “interlocutore attento e pronto ad ascoltare”. Il presidente “si è detto impegnato a tener conto delle preoccupazioni della Chiesa e a impegnarsi concretamente.” C’è comunque la diffidenza dei vescovi statunitensi, e anche di certe parti della Curia romana, sulle effettive prossime azioni di Obama. Ma Lombardi precisa: “non c’è intenzione da parte del papa di puntare sulle divergenze. Quello che conta è l’obiettività e la lealtà nel mettere sul tavolo problemi essenziali e importanti dal punto di vista della responsabilità morale della Chiesa” e “la capacità di confronto, di dialogo e di trovare cammini su punti di divergenza”. Anche sulle prospettive di pace in Medio Oriente “si registrano convergenze”. Vaticano ed Usa sono d’accordo sui due stati e sulla fine degli insediamenti da un lato e delle violenze dall’altro. Del G8 si era parlato all’inizio dell’incontro verso le 16.25. “ Sarà stanco per il tanto lavoro!” Dice il papa ad Obama pensando al summit. “E’stato molto produttivo, con lo stanziamento di 20 miliardi di dollari abbiamo fatto qualcosa di concreto” gli risponde sorridendo il presidente.

E c’è anche il tempo anche per un ricordo dei tempi della scuola, nel colloquio tra il Papa e il presidente Usa Barack Obama che ha frequentato un istituto cattolico, con il “ruolo dell’educazione nell’impegno per la pace, come soluzione a lungo termine” e la “presenza educativa della Chiesa”. L’arrivo del corteo presidenziale poco prima delle 16.00 è un evento per qualche centinaio di turisti americani in via della Conciliazione. Decine tra auto e jeep poi la limo presidenziale. Obama saluta dal finestrino, ha gli occhiali da sole, sembra un divo più che un presidente. La moglie Michelle con le due figlie e la madre di lei lo avevano preceduto per una visita alla Cappella Sistina e alla Basilica. Tutto privatissimo. Dalla diretta tv viene escluso anche il saluto al papa, per tutelare Malia e Sashaa. Michelle, in velo nero e abito stile impero, saluta Benedetto XVI per pochi istanti, giusto il tempo di qualche foto e di ricevere rosari e medaglie. Obama al papa regala una stola legata a San Giovanni Neumann. In Vaticano l’incontro era atteso anche dal Segretario di Stato che, per venire incontro alle esigenze di Obama, in partenza per il Ghana, cambia il protocollo e incontra il presidente prima del papa. 20 minuti nella Sala degli Scultori, all’angolo della Seconda Loggia del Palazzo Apostolico, allestita per l’occasione, a pochi passi dalla Biblioteca del papa.

Con il cardinale Bertone e i due staff si è parlato anche di dialogo tra culture e religioni della crisi economico -finanziaria con le implicazioni etiche della sicurezza alimentare, dell’aiuto allo sviluppo soprattutto all’Africa e all’America Latina, del narcotraffico. “Estremamente soddisfatto, contento e sereno sull’andamento dell’incontro”, dice Lombardi, il papa. Affascinata dallo spirito costruttivo e la “capacità di ascolto e di dialogo” la Curia. “Cercheremo di costruire dei forti rapporti tra i nostri due paesi” dice Obama salutando e si congeda con un inatteso “God bless you”.

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