Il papa prega per il G8 e commenta la sua enciclica

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Il più accorto commentatore della “ Caritas in veritate” è Benedetto XVI. Questa mattina nella udienza generale, la prima del periodo estivo all’ interno dell’ Aula Paolo VI, ha spiegatoli perché della scelta del titolo, un passaggio degli scritti di San Paolo. Globalizzazione come opportunità, sviluppo globale e certamente profeticità della Populorum progressio. “l’Enciclica certo non mira ad offrire soluzioni tecniche alle vaste problematiche sociali del mondo odierno – non è questa la competenza del Magistero della Chiesa” ma ricorda “i grandi principi che si rivelano indispensabili per costruire lo sviluppo umano dei prossimi anni”. Tra questi, in primo luogo, “l’attenzione alla vita dell’uomo; il rispetto del diritto alla libertà religiosa; il rigetto di una visione prometeica dell’essere umano, che lo ritenga assoluto artefice del proprio destino”.

“Un’illimitata fiducia nelle potenzialità della tecnologia si rivelerebbe alla fine illusoria” ha spiegato il Pontefice, per il quale “occorrono uomini retti tanto nella politica quanto nell’economia, che siano sinceramente attenti al bene comune”. Come a dire che “un futuro migliore per tutti è possibile, se lo si fonderà sulla riscoperta dei fondamentali valori etici. Occorre cioè una nuova progettualità economica che ridisegni lo sviluppo in maniera globale, basandosi sul fondamento etico della responsabilità davanti a Dio e all’essere umano come creatura di Dio. L’umanità è una sola famiglia e il dialogo fecondo tra fede e ragione non può che arricchirla, rendendo più efficace l’opera della carità nel sociale, e costituendo la cornice appropriata per incentivare la collaborazione tra credenti e non credenti, nella condivisa prospettiva di lavorare per la giustizia e la pace nel mondo”. Criteri-guida “per questa fraterna interazione” sono la “sussidiarietà e la solidarietà in stretta connessione tra loro”.

Tuttavia “dinanzi alle problematiche tanto vaste e profonde del mondo di oggi” il Papa ha ribadito “la necessità di un’Autorità politica mondiale regolata dal diritto, che si attenga ai menzionati principi di sussidiarietà e solidarietà e sia fermamente orientata alla realizzazione del bene comune, nel rispetto delle grandi tradizioni morali e religiose dell’umanità”. “Il Vangelo – ha concluso – ci ricorda che non di solo pane vive l’uomo: non con beni materiali soltanto si può soddisfare la sete profonda del suo cuore. L’orizzonte dell’uomo è più alto e più vasto; per questo ogni programma di sviluppo deve tener presente, accanto a quella materiale, la crescita spirituale della persona umana”.

Al termine anche un saluto e un preghiera per i grandi del G8, ai quali il papa aveva mandato una lettera sabato scorso. Le First ladies sono state ricevute da Benedetto proprio al termine dell’ udienza di oggi. Tra loro la moglie del presidente del Messico Calderon, del presidente del Sud Africa, dell’ India , del primo ministro svedese, del primo ministro inglese. Tra loro anche la moglie del presidente Barroso, la direttrice escutiva dell’ IFAD ei i ministri italiani Carfagna e Gelmini.

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