Mons. Paglia alle Nazioni Unite: “La famiglia al cuore dello sviluppo umano”

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“Il mio messaggio oggi è che la famiglia non solo conta, è davvero il cuore dello sviluppo umano, indispensabile e insostituibile, e allo stesso tempo bellissima e accogliente”. Lo ha detto l’arcivescovo Vincenzo Paglia all’ONU, in occasione della Ventesima Giornata Internazionale della Famiglia. Negli Stati Uniti anche per visitare Philadelphia e cercare un luogo per la grande adunata delle famiglie dell’anno prossimo, ai quartieri generali dell’ONU Paglia ha declinato in positivo l’aspetto della famiglia, mettendone spesso in luce la complementarità tra maschile e femminile.

Una risposta alle ideologie del gender, che permeano le Nazioni Unite e che hanno messo la Chiesa sotto attacco. A Philadelphia, non ci saranno polemiche, si declinerà il sistema famiglia al positivo. Il tema della Giornata Mondiale delle Famiglia sarà: “L’amore è la nostra missione: la famiglia pienamente viva”, ed è il tema presentato dall’arcivescovo di Philadelphia, Charles Chaput, che in questi giorni ha accompagnato Paglia per la città per organizzare l’evento del prossimo settembre, dove ci si aspetta ci sarà anche il Papa.

L’occasione del viaggio negli Stati Uniti è anche, per Paglia, l’occasione di parlare alle Nazioni Unite nel giorno della Ventesima Giornata Internazionale della Famiglia. La Chiesa Cattolica – afferma Paglia – “partecipa con entusiasmo alle iniziative che le Nazioni Unite portano avanti per permettere ad ogni persona per sé e a tutti i popoli, come una comunità mondiale, di svilupparsi come famiglie dove i membri, pur mantenendo la loro individualità, vivono insieme in pace e armonia”. La decisione delle Nazioni Uniti di “riscoprire il posto centrale delle famiglie nella società e nello sviluppo umano non è solo opportuna, è ispirata”. Perché – afferma Paglia – “la famiglia è la giusta strada da percorrere nel viaggio dello sviluppo umano”.

Prima di tutto perché “è un fenomeno umano unico” che combina due differenze radicali”, quella tra uomo e donna, quella tra madre e figlio. In un momento in cui “le scelte sono sempre e solo temporanee”, la famiglia dà un senso di stabilità, è “una unica struttura sociale, una scuola molto speciale di educazione all’alterità”.

E proprio questa alterità, questa differenza tra maschio e femmina, è fondamentale per lo sviluppo. “Per esempio – sottolinea Paglia – in nazioni dove la responsabilità dell’uomo per i bambini non è un elemento strutturale della società, il processo dello sviluppo sociale è minato, particolarmente per quanto riguarda donne e bambini”.

“Nel tempo – dice Paglia –  la famiglia si è organizzata in molti modi differenti”, anche se sempre nelle sue dimensioni di “maschio” e “femmina” e “genitore” e “figlio”. Si è evoluta, rompendo l’idea che i figli siano un possesso dei genitori, “si è come purificata”. Non significa che si è persa la sostanza della famiglia. Che però oggi è in crisi.

Sostiene Paglia che “la crisi che sta affrontando la famiglia può anche essere una opportunità di crescita. Dipende da noi, dovremmo essere decisamente più attenti ai più profondi desideri degli uomini e le donne di oggi”. Eppure nonostante tutto in molti vogliono ancora una famiglia. “Non si può fare a meno della famiglia”, sottolinea Paglia.

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