Il Papa: non lasciamoci rubare l’amore per la scuola

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Non è un lamento, è una festa! Una festa per la scuola. Papa Francesco parla alla scuola italiana e ricorda i suoi anni da insegnate e spiega perchè ama la scuola. Una manifestazione non “contro”, ma “per”. Amo la scuola, dice il Papa, “Amo la scuola perché è sinonimo di apertura alla realtà.”  E racconta della sua maestra che gli ha fatto amare la scuola, la maestra che è andato a trovare per tutta la vita. Non abbiamo diritto ad aver paura della realtà.

E il Papa cita Don Lorenzo Milani: “Nei primi anni si impara a 360 gradi, poi piano piano si approfondisce un indirizzo e infine ci si specializza. Ma se uno ha imparato a imparare, questo gli rimane per sempre, rimane una persona aperta alla realtà!”

E sono gli insegnato che per primi devono rimanere aperti alla realtà, “perché se un insegnante non è aperto a imparare, non è un buon insegnante, e non è nemmeno interessante; i ragazzi capiscono, hanno “fiuto”, e sono attratti dai professori che hanno un pensiero aperto, “incompiuto”, che cercano un “di più”, e così contagiano questo atteggiamento agli studenti. Questo è il primo motivo per cui amo la scuola.”

Luogo di incontro la scuola, non un parcheggio, dice il Papa, “oggi abbiamo bisogno della cultura dell’incontro per camminare insieme e questo è fondamentale nell’età della crescita, come complemento alla famiglia.”

Nella scuola “socializziamo” dice il Papa, famiglia e scuola non vanno mai contrapposte e devono collaborare: “Questo fa pensare a un proverbio africano che dice: “Per educare un figlio ci vuole un villaggio”.” Per educare un ragazzo ci vuole tanta gente.

La scuola educa al vero al bene e al bello, dice il Papa. “ L’educazione non può essere neutra. O è positiva o è negativa; o arricchisce o impoverisce; o fa crescere la persona o la deprime, persino può corromperla.”

E il Papa ha concluso: vi auguro una strada che faccia crescere le tre lingue che una persona matura deve saper parlare: mente cuore e mani. “E non lasciamoci rubare l’amore per la scuola!”

Moltissime, le famiglie cattoliche che si sono riuniti in Piazza San Pietro attorno al Papa per parlare di scuola. “Alla Chiesa sta a cuore la scuola, la scuola tutta”, aveva detto Galantino segretario della CEI. Fin dalla mattina famiglie di tutta Italia si sono riunite anche per seguire un pomeriggio di spettacolo con musica e diversi conduttori, e una giornata per mettere insieme le generazioni, insegnati e studenti.

Alle cinque il Papa è arrivato con un largo giro in papamobile, poi ancora spettacolo e musica.

A salutare Francesco è stato il cardinale Angelo Bagnasco presidente dei vescovi italiani.

La grandissima aula scolastica a cielo aperto che si è creata è stato lo scenario perfetto per una vera kermesse con attori che hanno dato alcune testimonianze e lettura di pagine che raccontano esperienze come quella di don Lorenzo Milani a Barbiana e testi come quelli di don Tonino Bello.

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