Papa Francesco: La Chiesa Armena e i suoi martiri hanno un posto d’onore
Un incontro che è un ritrovarsi quello di Francesco con Karekin II, Patriarca Supremo e Catholicos di tutti gli Armeni. Il cardinale Bergoglio e il Patriarca si erano incontrati anche a Buenos Aires, oltre che a Roma all’inizio del pontificato. Questa mattina ancora una volta nel Palazzo Apostolico il capo della Chiesa antichissima e martire si è fermato in privato a lungo con il Papa, e poi, come già era successo per la visita quando era pontefice Benedetto XVI, si è pregato insieme nella Cappella Redemptoris Mater. Fraternità e di preghiera, preghiera per i martiri di una Chiesa che ha sempre mantenuto la fedeltà al Vangelo. Per questo il Papa ricorda la “Commemorazione dei Testimoni della fede del XX secolo, che ebbe luogo nel contesto del Grande Giubileo del 2000. In verità, il numero dei discepoli che hanno sparso il loro sangue per Cristo nelle tragiche vicende del secolo scorso è certamente superiore a quello dei martiri dei primi secoli, e in questo martirologio i figli della nazione armena hanno un posto d’onore. Il mistero della croce, così caro alla memoria del vostro popolo, rappresentato nelle splendide croci in pietra che adornano ogni angolo della vostra terra, è stato vissuto da innumerevoli vostri figli come diretta partecipazione al calice della Passione. La loro testimonianza, tragica e alta insieme, non deve essere dimenticata.
Santità, cari fratelli, le sofferenze patite dai cristiani negli ultimi decenni hanno portato un contributo unico ed inestimabile anche alla causa dell’unità tra i discepoli di Cristo. Come nella Chiesa antica il sangue dei martiri divenne seme di nuovi cristiani, così ai nostri giorni il sangue di molti cristiani è divenuto seme dell’unità. L’ecumenismo della sofferenza e del martirio è un potente richiamo a camminare lungo la strada della riconciliazione tra le Chiese, con decisione e fiducioso abbandono all’azione dello Spirito. Sentiamo il dovere di percorrere questa strada di fraternità anche per il debito di gratitudine che abbiamo verso la sofferenza di tanti nostri fratelli, divenuta salvifica perché unita alla passione di Cristo.”
Papa Francesco ha ricordato anche il lavoro della Commissione congiunta per il Dialogo teologico fra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse orientali e ha consluso il suo discorso con le parole di San Gregorio di Narek: “Accogli il canto di benedizione delle nostre labbra e degnati di concedere a questa Chiesa i doni e le grazie di Sion e di Betlemme, perché possiamo essere degni di partecipare alla salvezza”.
Sua santità Karekin II è il Catholicos di tutti gli Armeni; la sede centrale della Chiesa apostolica armena è la città di Echmiadzin in Armenia. Un secondo Catholicos, sua santità Aram I Catholicos di Cilicia, risiede ad Antilyas in Libano, e guida le chiese che appartengono al Catolicosato della Grande Casa di Cilicia. Il Catholicos di tutti gli Armeni ha sovranità in materie spirituali sul Catholicos di Cilicia. Da ricordare che anche Aram I sarà ricevuto in Vaticano alla fine del mese di maggio, come anticipato dal sito del Catholicos
Sono quattro le entità ecclesiastico-giuridiche di cui è composta la Chiesa apostolica armena:
– Catolicosato d’Armenia e di tutti gli Armeni, con sede a Echmiadzin;
– Catolicosato della Grande Casa di Cilicia, con sede a Antilyas;
– Patriarcato armeno di Gerusalemme;
– Patriarcato armeno di Costantinopoli.
Karekin II (Voskehat, 21 agosto 1951) negli ultimi anni si recò in visita in Vaticano a più riprese. Per esempio, nel 2000 per il Giubileo, nel 2005 per i funerali di Papa Giovanni Paolo II, nel 2008 e nel 2012 per un incontro con Benedetto XVI e anche l’anno scorso per l’inaugurazione del Pontificato di Papa Francesco.
Giovedì 8 maggio, Karekin II incontrerà Francesco con il quale condividerà un momento di preghiera, visiterà diversi dicasteri vaticani e si recherà in preghiera sulla tomba di Pietro e davanti alla statua di Gregorio Illuminatore nel cortile nord della Basilica.
Il 4 marzo 2008, l’allora Segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone, si recò in visita in Armenia dove firmò con il Catholicos Karekin II, nella Cattedrale di Etchmiadzin, una Dichiarazione congiunta in cui “hanno offerto la loro gratitudine a Dio per questo incontro cordiale – segno del continuo sviluppo dei legami tra la Chiesa apostolica armena e la Chiesa cattolica – per conoscersi meglio, apprezzare l’incomparabile eredità spirituale reciproca e amarsi, confermando la chiamata a servire l’umanità come richiesto dal nostro unico Signore Gesù Cristo”. Il Cardinale e il Catholicos, prosegue la dichiarazione, “hanno concordato sul fatto di continuare a compiere passi su questo sacro cammino” e hanno chiesto all’Onnipotente “di far sì che gli uomini di Stato e i politici comprendano che anche la politica è una chiamata spirituale, che richiede onestà, rispetto reciproco, tolleranza e difesa dei diritti dei poveri e dei vulnerabili”.