La Chiesa celebra 90 anni dell’Università Cattolica

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Oggi, con una celebrazione eucaristica presieduta dall’assistente ecclesiastico generale mons. Claudio Giuliodori e trasmessa su Rai1, la Chiesa ricorda la giornata dell’Università Cattolica, fondata nel 1921 da padre Agostino Gemelli, coadiuvato da eminenti personalità culturali del periodo quali Ludovico Necchi, Francesco Olgiati, Armida Barelli ed Ernesto Lombardo.

Per l’occasione il segretario di Stato, card. Pietro Parolin, ha inviato una lettera al card. Angelo Scola in cui è espresso apprezzamento, precisando che papa Francesco ha accolto l’invito alla visita del Policlinico Gemelli: “Di fronte a scenari non privi di rischi e incertezze, anche per il mondo giovanile, il Santo Padre esorta tutti a collaborare per la crescita e il rafforzamento dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel cui seno sono nate realtà di primaria importanza per il bene comune, come il Policlinico ‘A. Gemelli’ della Facoltà di Medicina e Chirurgia, che da cinquant’anni offre ai malati un’assistenza di altissimo livello scientifico incentrata sul valore e la dignità della persona umana”.

Convinto del ruolo educativo il rettore dell’Università, prof. Franco Anelli specifica che la caratteristica dell’Università è essere al fianco dei giovani: “L’Università Cattolica non si accontenta di sopravvivere nella competizione globale, ma intende vivere pienamente questo tempo per coglierne opportunità e sfide.

La consapevolezza di operare in un contesto sociale, economico e culturale in trasformazione esige un ancor più intenso impegno nel preparare ed accompagnare i nostri studenti nella delicata transizione dagli studi al lavoro, nel far interagire al meglio l’attività di ricerca scientifica con quella didattica. Il proficuo raccordo tra queste due parti della nostra missione istituzionale è già ora uno dei nostri punti di forza: l’attività di ricerca consente infatti di alimentare e aggiornare tempestivamente le conoscenze trasmesse agli studenti.

Inoltre, il processo di internazionalizzazione che l’Ateneo sta perseguendo con crescente impegno e risultati arricchisce ulteriormente l’offerta proposta ai Cattolici italiani e stranieri. La responsabilità che avvertiamo è soprattutto di tipo educativo. E su questo punto si sente l’esigenza di rafforzare ulteriormente il legame costitutivo che, sin dalle origini, unisce l’Università Cattolica alla Chiesa italiana nel Suo insieme e a ciascuna delle Chiese locali del nostro Paese”.

Nella nota, indirizzata all’Università Cattolica, ‘Con i giovani protagonisti del futuro’ la Cei rilancia la questione educativa del decennio: “Ai giovani che la scelgono viene data la possibilità di pensare il futuro, il lavoro, la famiglia, la convivenza umana alla luce di una cultura fecondata dall’incontro con Cristo e della inesauribile novità del Vangelo”.

Infatti nel convegno in preparazione alla Giornata il card. Angelo Scola ha sottolineato la proposta educativa dell’Università Cattolica: “Il compito e l’impegno dell’Istituto Toniolo, ente fondatore e promotore della Cattolica, che qui rappresento, è quello di sostenere studenti, ricercatori, docenti, personale addetto, in una parola la communitas universitaria in questa integrale prospettiva educativa. Al cuore di questa proposta educativa, come ci ricorda Papa Francesco nel primo capitolo dell’Esortazione apostolica ‘Evangelii gaudium’, sta la testimonianza dell’incontro personale con Gesù Cristo, come verità vivente che avvicina la libertà dell’uomo… L’Università Cattolica è nata dal cuore della Chiesa e dal suo amore per i giovani. E’ necessario ripensare e rilanciare questo legame vitale per l’Università e per la Chiesa italiana”.

Nella Rivista del Clero italiano, Paola Bignardi, membro dell’Istituto Toniolo, spiega le ragioni di tale ricorrenza: “Essa è, come ogni altra università cattolica, il luogo dell’elaborazione di una cultura cristianamente ispirata; è luogo in cui si educa avendo il senso della persona e dell’attenzione alla crescita di ciascuno. Ma è anche il luogo dove si vive quel concreto e singolare legame con le Chiese particolari, che fin dalle origini furono protagoniste del suo sorgere…

Era un cattolicesimo che, ben prima del Concilio, aveva intuito il valore dell’essere laici cristiani e lo manifestava così, facendo la propria parte con semplicità e determinazione. Rivelava un cattolicesimo ecclesiale ma non ecclesiastico, sensibile alla vita della società, capace di iniziativa, aperto alla novità. Un popolo perlopiù ancora analfabeta (ma capace di futuro!) intuiva che la cultura era il passaggio necessario per il proprio riscatto: la conoscenza, l’esercizio del pensiero, la competenza…

e lo proiettava nei propri figli, nel proprio futuro. Il valore del loro impegno stava proprio nel fatto che forse mai avrebbero frequentato l’università, e tuttavia l’avevano a cuore perché avevano capito che la cultura è necessaria perché un popolo possa vivere a quel livello di dignità che la fede e la formazione cristiana aveva loro fatto intravedere”.

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