Matteo Ricci, iniziano le celebrazioni per i 400 anni della morte
A Macerata, città natale del Ricci, sono iniziate ufficialmente le celebrazioni in preparazione al quarto centenario della morte a Pechino, in Cina, di Matteo Ricci l’11 maggio 1610. In vista di quell’appuntamento cominciano a moltiplicarsi le iniziative un po’ dovunque. Il 6 maggio, Papa Benedetto XVI ha scritto una lettera al vescovo di Macerata, mons. Claudio Giuliodori, in cui sottolinea l’uomo “dotato di profonda fede e di straordinario ingegno culturale e scientifico”, che “dedicò lunghi anni della sua esistenza a tessere un proficuo dialogo tra l’Occidente e l’Oriente, conducendo contemporaneamente una incisiva azione di radicamento del Vangelo nella cultura del grande popolo della Cina. Il suo esempio resta anche oggi come modello di proficuo incontro tra la civiltà europea e quella cinese”. E aggiunge: “Mi associo pertanto volentieri a quanti ricordano questo generoso figlio della vostra terra, obbediente ministro della Chiesa, ed intrepido e intelligente messaggero del Vangelo di Cristo”.
Il 18 giugno sarà presentato a Roma un DVD dal titolo: Matteo Ricci, un gesuita nel Regno del Drago, preparato da Gjon Kolndrekaj. E’ la ricostruzione dei momenti più importanti della vita del grande gesuita missionario, delle sue scoperte, dei suoi sforzi “che lo hanno reso protagonista del dialogo tra fede e cultura”, come dice l’autore. Molte riprese del documentario sono state effettuate durante un recente viaggio in Cina organizzato allo scopo. Varie interviste completano il quadro e aiutano ad situare il personaggio nella sua epoca e a indicarne l’attualità per i nostri giorni. Il DVD sarà accompagnato da un libro con un profilo essenziale della vita del Ricci, ed è corredato da numerose illustrazioni.
Anche il Macau Ricci Institute, diretto dai gesuiti a Macao, ha voluto ricordare la data della morte del Ricci con un incontro in cui sono state ripercorse le tappe della sua vita, dall’arrivo in Cina, attraverso le varie tappe del suo percorso, fino all’arrivo a Pechino, dove rimase dal 1583 al 1610. Al “forum”, diretto dal P. Artur Wardega, direttore dell’Istituto di Macao, ha partecipato il missionario del PIME, P. Gianni Criveller, esperto di questioni cinesi, che ha sottolineato alcuni aspetti meno conosciuti del missionario maceratese. Un concerto ha chiuso la serata.