Il grazie del Movimento per la Vita a Papa Fracesco
«Siamo infinitamente grati a Papa Francesco per le parole di apprezzamento ed incoraggiamento che ci ha rivolto questa mattina e più ancora per l’affetto che ha mostrato alle donne ed ai bambini che lo hanno circondato e sembravano non volerlo lasciare andare». È il commento di Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita alla conclusione dell’udienza che il Pontefice ha riservato a centinaia di donne sostenute dai Centri di aiuto alla vita, di loro figli e di volontari, in occasione dei vent’anni di ProgettoGemma che, da solo, ha consentito a ventimila donna di evitare l’aborto.
«Il Papa ci ha ricordato che la Chiesa è ferma nella “più ferma opposizione ad ogni diretto attentato alla vita, specialmente innocente e indifesa, e il nascituro nel seno materno è l’innocente per antonomasia” perché “la vita, una volta concepita, deve essere protetta con la massima cura; l’aborto e l’infanticidio sono delitti abominevoli”.
«Secondo il Pontefice, “a chi è cristiano compete di proteggere la vita con coraggio e amore in tutte le sue fasi”. Ai nostri volontari ha confermato che lo stile di questa protezione è quello “della vicinanza, della prossimità: che ogni donna si senta considerata come persona, ascoltata, accolta, accompagnata”. Parole di conforto per migliaia di volontari che, nel silenzio e spesso nell’incomprensione, lavorano quotidianamente per la donna e con la donna.
«Il Papa non ha voluto sottrarsi neppure ad alcuni temi di particolare attualità. Ha invocato il sostegno del Signore “all’azione che svolgete come Centri di aiuto alla vita e come Movimento per la vita, e in particolare al progetto UnoDiNoi” che proprio ieri è entrato nel vivo del dibattito al Parlamento europeo a cui avevano inviato la propria adesione due milioni di cittadini europei.
«Aproposito dell’obiezione di coscienza il Papa ha ricordato episodio capitatogli quando era arcivescovo di Buenos Aires: un medico abortista argentino, “nel corso di un incontro di medici, mi ha chiamato da una parte. Aveva un pacchetto e mi ha detto: ’Padre, io voglio lasciare questo a lei. Sono gli strumenti che io ho usato per abortire. Mi sono pentito, e adesso lotto per la vita!’. Mi ha consegnato tutti questi strumenti. Pregate per quest’uomo bravo!” e per tutti i medici che scelgono la fedeltà alla loro missione. Una risposta» ha concluso Casini «a tutti coloro che vorrebbero impedire ai medici di rifiutarsi di tradire il loro giuramento di servire l’uomo sempre, anche prima della nascita»