Papa Francesco: difendere i bambini anche dalla dittatura del pensiero unico
“Gli orrori della manipolazione educativa che abbiamo vissuto nelle grandi dittature genocide del secolo XX non sono spariti.” Il Papa lo ha ricordato con forza nella udienza ai delegati dell’ Ufficio Internazionale Cattolico dell’Infanzia, voluto da Pio XII in difesa dell’infanzia all’indomani della II guerra mondiale. “Da allora – ha detto il Papa- questa organizzazione si è sempre impegnata a promuovere la tutela dei diritti dei minori, contribuendo anche alla Convenzione dell’ONU del 1989. E in questo suo lavoro collabora costantemente con gli uffici della Santa Sede a New York, a Strasburgo e soprattutto a Ginevra.”
Lavoro schiavo, bambini soldato, ogni tipo di violenza sui minori sono i drammi da affrontare con dei progetti precisi. E poi gli abusi commessi su minori da esponenti della Chiesa. “Mi sento chiamato a farmi carico” e “a chiedere perdono” – ha detto Papa Francesco – per tutto il male che alcuni sacerdoti “hanno compiuto, per gli abusi sessuali sui bambini”:
“La Chiesa è cosciente di questo danno! E’ un danno personale e morale loro … ma di uomini di Chiesa! E noi non vogliamo compiere un passo indietro in ciò che riguarda il trattamento di questo problema e le sanzioni che devono essere comminate. Al contrario credo che dobbiamo essere molto forti! Con i bambini non si gioca!”.
Il Papa ha parlato delle necessità della famiglia “In positivo- ha detto il Papa- occorre ribadire il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con un papà e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva. Continuando a maturare in relazione alla mascolinità e alla femminilità di un padre e di una madre”.
Un papà e una mamma, ha ribadito il Papa, quasi rispondendo a qual main stream che vuole rendere “famiglia” una unione omosessuale.
Il papa parla di “diritto dei genitori all’educazione morale e religiosa dei propri figli” e rifiuta con forza ogni “tipo di sperimentazione educativa con i bambini. Con i bambini e i giovani non si può sperimentare.”
Poi il ricordo delle dittature del XX secolo che manipolavano l’educazione che hanno ancora una drammatica attualità “sotto vesti diverse e proposte che, con pretesa di modernità, spingono i bambini e i giovani a camminare sulla strada dittatoriale del “pensiero unico”.”
Per Papa Francesco quindi: “Lavorare per i diritti umani presuppone di tenere sempre viva la formazione antropologica, essere ben preparati sulla realtà della persona umana, e saper rispondere ai problemi e alle sfide posti dalle culture contemporanee e dalla mentalità diffusa attraverso i mass media.” Occorre una formazione permanente sull’antropologia del bambino, “perché è lì che i diritti e i doveri hanno il loro fondamento. Da essa dipende l’impostazione dei progetti educativi.”
Il BICE, che ha uno status consultivo presso l’ONU, fu fondato il 17 gennaio 1948 da padre Gaston Courtois (1897-1970), sostenuto ed incoraggiato da Pio XII che riteneva che l’organizzazione poteva essere di grande aiuto ai bambini orfani e mutilati, o comunque bisognosi che in quei anni popolavano molte città europee devastate dalla guerra. Oggi l’organizzazione è una rilevante realtà internazionale e, ovviamente, la sua missione si è allargata ad un concetto più ampio: difendere e proteggere l’infanzia e i suoi diritti. In questi anni il BICE ha dato un contributo importante alla codificazione giuridica internazionale dei diritti dei bambini.
Del BICE fanno parte 77 organismi presenti in Africa, Asia, America Latina ed Europa. Padre Courtois, il fondatore, fu ordinato sacerdote nel 1925. Insieme con l’abate Gabriel Bard creò anche l’Unione cattolica della Francia e con l’abate Pierre Rougemont (Abbe Henri Guesdon) fondò la rivista per giovani “Valiant Hearts” che è l’origine del movimento “Valiant Hearts” fondato nel 1936.