Il Papa: ‘Il sindaco sia un mediatore, non un intermediario’

“Vi parlerei della stanchezza del sindaco, quando dopo una giornata torna a casa con tante cose che non sono state risolte. Alcune sì, ma tante no. Il sindaco, in mezzo alla gente. Non si capisce un sindaco che non sia lì, perchè lui è un mediatore, un mediatore in mezzo ai bisogni della gente”. E’ quanto ha detto il Papa ricevendo stamane in Vaticano i rappresentanti dell’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani guidata dal sindaco di Torino, Piero Fassino.
Il sindaco – ha aggiunto Papa Francesco – non deve essere un intermediario bensì un mediatore. La differenza sta nel fatto che “l’intermediario sfrutta le necessità delle parti e prende una parte per sé, come quello che ha un negozio piccolo e uno che gli fornisce e prende di qua e prende di là : e quel sindaco, se esiste – lo dico come possibilità – quel sindaco non sa cosa è fare il sindaco”.
“Il mediatore – ha proseguito il Pontefice – è invece chi paga con la sua vita per l’unità del suo popolo, per il benessere del suo popolo, per portare avanti le diverse soluzioni dei bisogni del suo popolo. Dopo il tempo di fare il sindaco, quest’uomo, questa donna finiscono stanco, stanca, con voglia di riposarsi un po’, ma con il cuore pieno d’amore perché ha fatto il mediatore. E questo vi auguro: che voi siate mediatori. Nel mezzo del popolo, per fare l’unità, per fare la pace, per risolvere i problemi e anche risolvere i bisogni del popolo”.
Un modello per i sindaci – ha concluso Francesco – può e deve essere Gesù in mezzo alla folla. “Così – è stato l’invito del Papa – deve essere il sindaco, con la sua gente, con lui, con lei, perché questo significa che il popolo, come con Gesù, lo cerca perché lui sa rispondere. Vi auguro questo. Stanchezza, in mezzo al vostro popolo, e che la gente vi cerchi perché sa che voi rispondete sempre bene”.