Movimento studenti di Azione cattolica: quando tocca a te!

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E’ in svolgimento a Chianciano Terme fino a domenica 6 aprile il congresso nazionale del MSAC (Movimento Studenti di Azione Cattolica): ‘Quando tocca a te!’ Nell’invitare gli studenti la segreteria nazionale ha scritto:

“Durante il congresso avremo l’occasione di confrontarci molto apertamente e sinceramente sul movimento, su cosa fa e su cosa dovrebbe fare. E’ un importantissimo momento progettuale in cui insieme scegliamo dove andare, sapendo che poi toccherà a ciascuno di noi seguire le indicazioni che sapremo darci. Per questo emenderemo e approveremo il documento congressuale che avete già potuto leggere in una sua prima stesura…

Il congresso è molto altro. E’ formazione: per questo motivo dedicheremo alcuni momenti del congresso al confronto su una problematica che non si può più ignorare viste le persistenti difficoltà dell’Italia e le sollecitazioni continue di Papa Francesco: l’attenzione e la cura di chi oggi si sente ‘ultimo’. Proprio nella terra di don Milani vogliamo ricordare, ancora una volta, che ‘se si perde loro (i ragazzi più difficili), la scuola non è più scuola. E’ un ospedale che cura i sani e respinge i malati’…

Il Congresso sarà un forte momento di democraticità associativa, di confronto, di dibattito e studio, ma anche di gioia e amicizia per poter tracciare la rotta che il MSAC seguirà nel prossimo triennio, prendendo ancora una volta il largo nel grande mare del protagonismo giovanile tra i banchi di scuola”.

Da questa proposta abbiamo rivolto alcune domande ad Elena Poser, segretaria nazionale del MSAC, per farci spiegare cosa vuol dire per uno studente ‘Quando tocca a te’: “Significa sentirsi chiamato in causa in prima persona. E’ proprio oggi che tocca a te. non domani, non in un altro momento, non in un altro luogo, ma in questo preciso tempo, nella scuola. Tocca a noi darci da fare nelle scuole perché diventino una vera comunità, dei bei luoghi in cui stare e in cui è piacevole passare il tempo; in cui confrontarsi e crescere insieme. Nell’espressione ‘tocca a te’ è racchiuso tutto il nostro desiderio di essere protagonisti: non vogliamo subire passivamente la scuola, vogliamo viverla!”

Cosa offre il MSAC agli studenti?
“Il MSAC è un’esperienza formativa a tutto tondo. Offre innanzitutto delle esperienze di incontro e di confronto fra ragazzi che la pensano in maniera molto diversa gli uni dagli altri e che abitano un ambiente eterogeneo come quello della scuola. Il MSAC è promosso dai giovanissimi di Azione Cattolica ma vuole coinvolgere gli studenti di qualsiasi religione, di qualsiasi cultura, di qualsivoglia schieramento politico. E’ un’esperienza inclusiva, aperta all’incontro con l’altro. Il MSAC è uno strumento che ci può permettere di vivere con gioia e con consapevolezza gli anni delle scuole superiori”.

Come gli studenti si possono impegnare all’interno della scuola?
“A scuola gli studenti hanno davvero amplissimi margini di impegno. Innanzitutto sono chiamati ad assumersi delle responsabilità negli organi collegiali della scuola, in particolare nei consigli di classe e di istituto. Sono poi chiamati ad animare le assemblee (di classe e di istituto) perché non vengano vissute come ore di ricreazione, ma rappresentino delle vere opportunità per creare dibatti e fare pensiero.

Possono promuovere quella che noi chiamiamo ‘la partecipazione di carta’, attraverso giornalini studenteschi; possono scegliere di organizzare attività pomeridiane: gruppi di studio per aiutarsi vicendevolmente nei compiti, cineforum, dibattiti, tornei… Tutto concorre a rendere più vivo il tempo della scuola e favorire compagni di scuola, persone non estranee, ma, piuttosto, compagni di viaggio”.

Cosa è la scuola per il MSAC?
“Per il MSAC la scuola è il luogo in cui portare la propria testimonianza. E’ un luogo di annuncio che si fa innanzitutto attraverso i gesti e uno stile di vita coerente con quello in cui si crede. Gli msacchini hanno l’importante compito di parlare di Gesù a scuola con la semplicità della vita, lasciandosi provocare dalle domande di senso che quotidianamente ci stuzzicano e a volte possono metterci anche in crisi”.

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