Verbum Domini II, dal papiro Bodmer alla Bibbia sulla luna

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Non c’è dubbio che quello che affascina di più gli studiosi che visitano la mostra Verbum Domini II al Braccio Carlo Magno è il papiro Bodmer 14-15. Un pezzetto di carta scritto intorno all’anno 200 con il Vangelo di Luca e il Vangelo di Giovanni. Nella pagina esposta sotto una vetrina a illuminazione controllata si vede la fine del Vangelo secondo Luca e l’inizio di quello secondo Giovanni. La prima testimonianza di quei testi. Il Papiro è stato donato alla Biblioteca Apostolica Vaticana il 22 novembre 2006. Un dono a Benedetto XVI dalla generosità della Sally and Frank Hanna Family Foundation e della Solidarity Association (U.S.A.), nonché del Mater Verbi/Hanna Papyrus Trust. L’insieme del Papiro è composto da trentasei fogli piegati a metà e scritti fittamente sulle quattro facciate, senza interruzioni, in semplice carattere maiuscolo greco. Il papiro p 75 Bodmer 14-15 (così lo identificano gli studiosi) era stato comprato in un’asta dal signor Hanna, cattolico impegnato in campo educativo e culturale che ha fondato ad Atlanta scuole e centri di solidarietà per immigrati e bisognosi, soprattutto di lingua spagnola. E’ come fare un viaggio nelle comunità cristiane d’Egitto. Un viaggio che nella mostra Verbum Domini II parte proprio dall’Egitto dei primi secoli per arrivare alla diffusione del testo Biblico grazie alle missioni del XVII e XVIII secolo in Africa, e America e via via fino alla luna. Nella mostra, splendidamente allestita, ci sono codici miniati di ogni epoca, ma anche testi ebraici, che vengono dalla Cina, o testi celtici del XIV e XV secolo, e si può perfino entrare in una capanna di foglie che riproduce quelle delle tribù più sperdute dell’ Amazzonia deve la Parola di Dio è arrivata anche tradotta nei dialetti locali.

Il pezzo che da più emozione, nonostante sia solo un copia, è l’astuccio dorato dove è custodito il microfilm di tutta la Bibbia nella versione di re Giacomo, che nel 1971è stata depositata da Edgar Mitchell sulla superficie lunare. Oggi il testo della Bibbia attraversa il confini dello spazio grazie alla realtà digitale, con applicazioni per gli smartphones e i tablets. Ma la conservazione degli antichi testi resta no degli impegni maggiori del Museo della Bibbia che ha promosso per la seconda volta questa iniziativa. In effetti si tratta di una iniziativa itinerante voluta dalla famiglia statunitense Green. Una delle maggiori collezioni di testi biblici e manufatti, circa 40 mila pezzi che diventano cuore degli allestimenti specifici come La storia della Bibbia dal Sinai all’era Digitale, Le Storie della Bibbia, e L’impatto della Bibbia nel mondo attraverso i secoli.

Un mostra interreligiosa che nasce dalla passione delle Chiese della Riforma per il testo Biblico, tanto che il riferimento è appunto la Bibbia Del Re Giacomo. La mostra si può visitare ogni giorno fino al 22 giugno nel Braccio Carlo Magno in Piazza San Pietro ed è gratuita. Ogni giorno dalle 9.00 alle 18.00 eccetto la domenica e il mercoledì mattina.

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