I manoscritti vaticani digitalizzati, grazie ai giapponesi e alle donazioni
In questi giorni è stato firmato un importante accordo tra la giapponese NTT DATA Corporation, fornitore di soluzioni Informatic Tecnology a livello mondiale e la Biblioteca Apostolica Vaticana per la digitalizzazione, nell’arco di 4 anni di 3.000 manoscritti conservati in quella che è comunemente chiamata la ‘Biblioteca dei Papi’.
L’accordo si inserisce nel più vasto e impegnativo progetto di trasformare in dati digitali tutti gli 82.000 manoscritti attentamente e gelosamente conservati nella storica Biblioteca, una mole di ben 41 milioni di pagine di vario formato e consistenza, con una previsione in termini di grandezza digitale di circa 43 peta byte (43×1015 byte!) da immagazzinare.
“Digitalizzare gli 82.000 manoscritti della Biblioteca Apostolica Vaticana” – spiega Monsignor Cesare Pasini, Prefetto della BAV – “è un compito che ci siamo assunti ormai da anni; e già abbiamo potuto creare contatti con Istituzioni culturali e con Società che condividono e sostengono la nostra impresa. Anche altre Biblioteche stanno catalogando manoscritti” – continua Mons. Pasini – “il nostro proposito si caratterizza per la volontà di disegnare un progetto d’insieme”.
Attualmente infatti sono già in corso vari progetti di digitalizzazione di manoscritti che in futuro saranno disponibili on line: i 142 manoscritti provenienti dall’antica biblioteca del monastero di Lorsch, nell’ambito del progetto di ricostruzione virtuale della celebre biblioteca (Bibliotheca Laureshamensis – digital), e gli oltre 2000 manoscritti del fondo Palatini latini, in collaborazione e con il sostegno dell’Università di Heidelberg; alcune migliaia di manoscritti greci ed ebraici e incunaboli, in collaborazione con la Bodleian Library; una trentina dei più significativi manoscritti slavi, in collaborazione con l’Università di Sofia “San Clemente di Ocrida”; alcune decine di manoscritti siriaci, in collaborazione con il “Center for the Preservation of Ancient Religious Texts” della Brigham Young University (U.S.A.), con la quale la Biblioteca ha già realizzato una prima serie di digitalizzazioni nell’ambito del progetto Syriac manuscripts from the Vatican Library; e oltre 600 manoscritti e 100 stampati cinesi inerenti la storia della Cina dal Seicento agli inizi del Novecento, in collaborazione con il “Chinese National Committe for the compilation of Qing History”.
“Da tempo, quindi,” – continua il Prefetto della BAV – “la Biblioteca, in tutte le sue componenti, è coinvolta in un’attività veramente intensa a questo riguardo; e, con i 3.000 manoscritti previsti nella prima fase di collaborazione con la NTT, potremo raggiungere, fra quattro anni, la cifra di 15.000 manoscritti complessivamente digitalizzati. Una vera opera a favore della conservazione e della divulgazione della conoscenza, a servizio della cultura per tutto il mondo.”
A tal riguardo S.E. Mons. Jean-Louis Bruguès, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa chiarisce che “non si tratta soltanto di una collaborazione che mette a frutto le competenze della società giapponese con tutto il know how acquisito dalla Biblioteca in questo ambito nel corso di questi ultimi anni” – e afferma – “con questo progetto la Biblioteca si trova a compiere una della molteplici relazioni con istituzioni di varie regioni del mondo, e lo fa grazie ai suoi manoscritti, che sono un segno dell’universalità della cultura”.
Infatti, aggiunge il Vescovo Archivista, “la missione umanistica, che caratterizza la Biblioteca, la rende aperta a tutto ciò che è umano, sino alle più svariate ‘periferie culturali’ dell’uomo; e con questo spirito umanistico intende conservare e rendere disponibile l’immenso tesoro dell’umanità, che le è stato affidato. Per questo lo digitalizza e lo offre alla libera consultazione sul web.”
Tra i manoscritti che saranno digitalizzati in questa prima fase, che prevede un costo di 18 milioni di Euro, e quindi consultabili in rete da ogni parte del mondo, ci sono la Bibbia Urbinate capolavoro dell’arte libraria rinascimentale, su commissione di Federico da Montefeltro realizzata dalla bottega fiorentina di Vespasiano da Bisticci (1476-1478), la Divina Commedia illustrata da Botticelli per Lorenzo il magnifico, l’Iliade con testo greco e traduzione latina del XV secolo, frammenti coranici sufici, pitture giapponesi di danza del XVI-XVIII secolo
È normale pensare che per un lavoro di siffatta preziosità, la scelta del partner da parte della BAV dovesse essere molto accurato e attento, e la NTT DATA (IT service provider, con sede centrale a Tokyo e sedi operative in oltre 40 Paesi) ha a suo carico una invidiabile esperienza maturata in ambito di archiviazione digitale – di cui è un esempio importante il lavoro svolto per la National Diet Library in Giappone – oltre che per la sua expertise tecnologica e per le risorse a disposizione, tra cui il servizio di archivio digitale AMLAD™ formato digitale di cui essa stessa detiene il marchio registrato.
Visti i costi non indifferenti dell’intera operazione, afferma il Sig. Patrizio Mapelli, Presidente e CEO di NTT DATA EMEA, “sarà possibile sostenere la digitalizzazione delle opere attraverso donazioni online”. Per questo, l’azienda “sta sviluppando un servizio che permetterà di identificare per ciascuna immagine il nome del suo sostenitore.”
Un fatto è certo, l’intero progetto costituisce una grandiosa opera a favore della conservazione e della divulgazione della conoscenza, a servizio della cultura per tutto il mondo. Tutti e in particolare gli studiosi e i ricercatori ma anche il vasto pubblico della rete, potranno avere accesso gratuito a questo immenso patrimonio di valore inestimabile, cosicché in maniera semplice e alla portata di un click, si potranno aprire i tesori culturali e storici del Vaticano.
Ecco di seguito i manoscritti di rilievo della Biblioteca Apostolica, che verranno digitalizzati nella prima fase del progetto:
Undici pitture ad acquerello rappresentanti figure giapponesi di danza, secc. XVI-XVIII (Vat. estr.-or. 32).
Giuramento, sottoscritto da 42 cristiani di Kuchinotzu (Giappone), di difendere i loro missionari fino alla morte. Il manoscritto è del 1613 (Vat. estr.-or. 33).
Virgilio Vaticano: codice prodotto a Roma verso il 400 d.C., uno dei pochi esempi superstiti di antica illustrazione di un testo classico. Il codice, studiato da Raffaello e acquistato da Fulvio Orsini nel 1579, giunse nella Biblioteca Vaticana nel 1600 (Vat. lat. 3225).
Iliade bilingue, con testo greco e traduzione latina, a doppia pagina a fronte. Il manoscritto, vergato nel XV sec. dal copista greco Giovanni Rhosos e dal copista padovano Bartolomeo Sanvito, fu miniato da Gaspare di Padova (Vat. gr. 1626)
Manoscritto azteco precolombiano, trascritto probabilmente attorno a Puebla (Messico) alla fine del XV sec. Il codice aveva uno scopo rituale, forse divinatorio con soggetti mitologici, favole, un calendario e alberi genealogici degli dei venerati (Borg. mess. 1: Codex Borgianus).
La Bibbia Urbinate, un capolavoro indiscusso dell’arte libraria rinascimentale realizzato, su incarico di Federico da Montefeltro, dalla bottega fiorentina del libraio Vespasiano da Bisticci tra il 1476 e il 1478 (Urb. lat. 1-2).
Illustrazioni della Divina Commedia eseguite da Sandro Botticelli per Lorenzo il Magnifico, nel sec. XV (Reg. lat. 1896, pt. A).
Manoscritto ebraico magnificamente miniato del Mishneh Torah di Maimonide, databile fra il 1451 e il 1475 (Ross. 498).
Collezione di 73 frammenti coranici cufici (con un prezioso frammento ?i??z?) già appartenuta all’antiquario e bibliofilo Tàmmaro De Marinis (Napoli, 1878 – Firenze 1969), che ne fece dono alla Biblioteca Vaticana nel 1946 (Vat. ar. 1605).