Papua nuova Guinea e Isole Salmone: un cammino di evangelizzazione con “Mondo Migliore”
Nei giorni tra il 18 febbraio e il 12 marzo 2014 il Movimento per un Mondo Migliore-Italia ha vissuto un’intensa esperienza di comunione con la Chiesa in Papua Nuova Guinea – Isole Salomone. Le due nazioni dell’Oceania formano un’unica conferenza episcopale che da circa 10 anni vive un periodo di rinnovamento per ripensare la sua missione alla luce dei segni dei tempi. Il cammino dura da circa 13 anni e ha inizio nel 2001, quando i vescovi della Papua Nuova Guinea, riflettendo sulla forte transizione epocale in atto nella loro terra e intravedendo una serie di sfide alla missione della Chiesa e alla vita di un intero popolo, cominciarono a porsi il problema di come rinnovare la pastorale in modo che rispondesse più efficacemente a tali sfide.
Il percorso vissuto tra il 2001 e il 2014 si può suddividere in due grandi tappe. La prima tappa è stata caratterizzata da un generale risveglio alle grandi sfide in atto e alla volontà di reagire. Il risultato, dopo un processo di consultazione popolare, ad ogni livello di vita della Chiesa e in ogni strato sociale è stata la preparazione (2001-2004) e la celebrazione di un’assemblea generale delle chiese della Papua Nuova Guinea (2004).
Senza che fosse stato preventivamente deciso, gli effetti dell’assemblea generale hanno portato la Chiesa alla consapevolezza che fosse necessario un progetto pastorale organico, per fissare in modo più mirato le sfide e dar loro una risposta in termini di fede, speranza e carità.
Nasce così un primo progetto pastorale, sostanzialmente centrato su una concentrazione di tutte le energie della Chiesa a rendere più evangelici i vari servizi di sostegno a un popolo che soffre.
Nella seconda tappa, culminata in una seconda assemblea generale e nell’elaborazione di un secondo progetto pastorale, si aggiunsero le diocesi delle Isole Salomone. A questo punto l’esperienza coinvolgeva l’intera conferenza episcopale sparsa su due nazioni.
I tratti specifici di questa nuova assemblea e del piano pastorale (2014) che ne scaturì furono, oltre alla mobilitazione di tutta la Chiesa, in tutte le sue componenti e in tutte le città e villaggi, conseguentemente, con l’assistenza del Movimento per un Mondo Migliore-Italia, nell’elaborazione di un progetto pastorale in continuità con lo spirito di quello precedente (durato dal 2005 al 2010), con un’attenzione accresciuta sulla questione della missione globale di tutta la Chiesa, ossia dell’evangelizzazione. Si decise che in una società che sta subendo profonde trasformazioni, e non tutte in senso cristiano, la risposta propria di questa Chiesa fosse appunto, l’evangelizzazione.
Il progetto, dunque, nasce con un obiettivo preciso: 1) ogni servizio della Chiesa, a qualunque livello, deve avere un carattere evangelizzante; 2) la Chiesa deve riscoprire e mettere in atto un processo globale di nuova evangelizzazione, che coinvolge i vari servizi, allo stesso tempo li trascende. Un progetto pastorale, insomma, con un carattere volutamente profetico. Il progetto attende, adesso, l’approvazione finale dell’assemblea dei vescovi che si riuniranno a maggio.