Un San Giuseppe pieno di tenerezza per Papa Francesco

“E’ un quadro pieno di tenerezza”, ha esclamato Papa Francesco quando ne ha ricevuta una riproduzione. Il quadro raffigura San Giuseppe, anziano, con in braccio il Bambino Gesù. Ma i visi dei due quasi si toccano, San Giuseppe è tutto proteso in un abbraccio. Solo un grande poteva cogliere questa sfumatura originale della figura di San Giuseppe. E quel grande è Gian Lorenzo Bernini.
Il “quadro” è la sanguigna del Bernini che affresca un muro del Palazzo Chigi di Ariccia, nella cappella a lato del salone grande. È l’unico affresco del famoso scultore che ha progettato e realizzato anche il colonnato di San Pietro. Bernini ad Ariccia ha dedicato parte del suo lavoro. Ha progettato un santuario, quello di Santa Maria di Galloro, un tipico santuario della controriforma, fatto in modo che tutta l’attenzione fosse data alla predica e tutta la tensione andasse verso l’altare. Ha lasciato sculture, opere. E soprattutto, vi ha lasciato la sanguigna di San Giuseppe col Bambino.
La firma non lascia dubbi: Gian Lorenzo Bernini. La data è scritta in caratteri latini: MDCLXIII, 1663. E l’immagine di San Giuseppe è originalissima. Il riquadro è rotondo, quasi a sottolineare l’abbraccio. San Giuseppe, anziano, è sulla destra. Le sue braccia tengono il bambino con delicatezza, quasi lo avvolgono. Il bambino reclina leggermente il capo indietro. E il volto dell’anziano san Giuseppe si protende verso il Bambino, in un tenero gesto di affetto, rimanendo quasi mento contro mento.
Un qualcosa di così originale che non poteva non essere destinato ad un Papa, anche con la speranza che un Papa finalmente torni al santuario di Santa Maria di Galloro e magari a far visita a Palazzo Chigi dove sono custodite le chiavi dei conclavi utilizzate per chiudere i cardinali nella Sistina. D’altronde, proprio i Chigi sono stati gli ultimi “marescialli del Conclave”, coloro incaricati di tenere tutti fuori dal “recinto” della Sistina.
Per questo, una riproduzione dell’affresco di Bernini è stata commissionata e poi consegnata al sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli. Quando il pulmino con Papa Francesco a bordo è arrivato nella città e si è recato nella Casa Divin Maestro per cominciare gli esercizi spirituali di Quaresima, il sindaco era lì, ad accogliere il Papa come si conviene, e ha consegnato a Francesco la copia dell’affresco.
Francesco, raccontano i testimoni, lo ha guardato stupito. “E’ un quadro pieno di tenerezza”, ha detto. E poi ha osservato che non c’è quadro della Madonna con il Bambino in cui la Madonna sia così vicino al Bambino stesso.
È quello – ci piace immaginare – il San Giuseppe cui pensa Papa Francesco quando ne chiede l’intercessione. D’altronde, non potrebbe che essere che così, per un Papa che da subito ha voluto sottolineare che “non dobbiamo avere paura della tenerezza”.