Piccola cronistoria di un anno con Papa Francesco- prima parte
Marzo 2013
13 – Il cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, viene eletto Sommo Pontefice dal Conclave. E’ il 265° successore di Pietro e sceglie di chiamarsi Francesco. Saluta i fedeli radunati in piazza con un “buonasera!” e afferma di essere stato “preso dai fratelli Cardinali quasi alla fine del mondo”. Prima di benedire il popolo, ne chiede in silenzio la benedizione sul suo Ministero di Vescovo di Roma.
14 – Al mattino si reca come prima visita alla Basilica di Santa Maria Maggiore per un atto di devozione alla Madonna. Nel pomeriggio celebra con i Cardinali la Messa ‘Pro Ecclesia’ nella Cappella Sistina. “La Chiesa deve camminare, edificare, confessare”.
16 – Prima udienza ai giornalisti e agli operatori dell’informazione nell’Aula Paolo VI. Spiega le ragioni per cui ha scelto di chiamarsi Francesco: i poveri e l’esempio del Santo di Assisi. “Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!”.
17 – Prima messa nella parrocchia pontificia di Sant’Anna e primo Angelus dalla finestra dello studio del Palazzo Apostolico, che usa solo come luogo di lavoro. “Il Signore mai si stanca di perdonare: mai! Siamo noi che ci stanchiamo di chiedergli perdono”.
19 – Messa di inizio del ministero petrino in Piazza San Pietro. “Il vero potere è il servizio e anche il Papa per esercitare il potere deve entrare sempre più in quel servizio che ha il suo vertice luminoso sulla Croce; deve guardare al servizio umile, concreto, ricco di fede, di san Giuseppe e come lui aprire le braccia per custodire tutto il Popolo di Dio e accogliere con affetto e tenerezza l’intera umanità, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli”.
22 – Inizio delle messe mattutine delle 7 a Santa Marta. Alla prima partecipano gli addetti del servizio giardini e della nettezza urbana del Vaticano.
22 – Udienza al Corpo Diplomatico. “Lottare contro la povertà sia materiale, sia spirituale; edificare la pace e costruire ponti. Sono come i punti di riferimento di un cammino al quale desidero invitare a prendere parte ciascuno dei Paesi che rappresentate”.
23 – Visita a Castel Gandolfo al Papa Emerito Benedetto XVI. Incontro, preghiera comune e pranzo.
24 – Celebrazione della Domenica delle Palme con i giovani. “Per favore, non lasciatevi rubare la speranza! Non lasciate rubare la speranza! Quella che ci dà Gesù”.
28 – Al mattino celebra la Messa del Crisma nel Giovedì Santo. I sacerdoti non siano “preti tristi, e trasformati in una sorta di collezionisti di antichità oppure di novità, invece di essere pastori con ‘l’odore delle pecore’: pastori in mezzo al proprio gregge e pescatori di uomini”. Di pomeriggio, va al Carcere minorile di Casal del Marmo per la Messa ‘in coena Domini’.
Aprile
7 – Insediamento sulla Cathedra Romana a San Giovanni in Laterano. “La pazienza di Dio deve trovare in noi il coraggio di ritornare a Lui, qualunque errore, qualunque peccato ci sia nella nostra vita. Per Dio noi non siamo numeri, siamo quanto di più importante Egli abbia; anche se peccatori, siamo ciò che gli sta più a cuore”.
12 – Udienza alla Pontificia Commissione Biblica. “Esiste un’inscindibile unità tra Sacra Scrittura e Tradizione, poiché entrambe provengono da una stessa fonte”.
13 – Costituzione di un gruppo di 8 Cardinali per consultazione nel governo della Chiesa universale e per lo studio di un progetto di revisione della Costituzione Apostolica Pastor bonus sulla Curia Romana.
14 – Visita alla Basilica di san Paolo fuori Le Mura. “Mi viene in mente un consiglio che san Francesco d’Assisi dava ai suoi fratelli: predicate il Vangelo e, se fosse necessario, anche con le parole. Predicare con la vita: la testimonianza. L’incoerenza dei fedeli e dei Pastori tra quello che dicono e quello che fanno, tra la parola e il modo di vivere mina la credibilità della Chiesa”.
23 – Santa Messa per la festa di San Giorgio. “L’identità cristiana non è una carta d’identità, è un’appartenenza alla Chiesa, alla Chiesa Madre, perché trovare Gesù fuori della Chiesa non è possibile”.
Maggio
2 – Accoglie il Papa Emerito Benedetto XVI al suo ritorno in Vaticano presso la dimora Mater Ecclesiae.
4 – Recita del Rosario a Santa Maria Maggiore. “Una mamma poi pensa alla salute dei figli educandoli anche ad affrontare le difficoltà della vita. Non si educa, non si cura la salute evitando i problemi, come se la vita fosse un’autostrada senza ostacoli. La mamma aiuta i figli a guardare con realismo i problemi della vita e a non perdersi in essi, ma ad affrontarli con coraggio. E questo una mamma sa farlo! Non porta sempre il figlio sulla strada della sicurezza, perché in questa maniera il figlio non può crescere, ma anche non lo lascia soltanto sulla strada del rischio, perché è pericoloso. Una mamma sa bilanciare le cose. Una vita senza sfide non esiste e un ragazzo o una ragazza che non sa affrontarle mettendosi in gioco, è un ragazzo e una ragazza senza spina dorsale!”.
8 – Udienza alle partecipanti alla plenaria dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali. “La castità per il Regno dei Cieli mostra come l’affettività ha il suo posto nella libertà matura e diventa un segno del mondo futuro, per far risplendere sempre il primato di Dio. Ma, per favore, una castità “feconda”, una castità che genera figli spirituali nella Chiesa. La consacrata è madre, deve essere madre e non ‘zitella’!”.
19 – Messa di Pentecoste con i movimenti e le nuove comunità. “Nella Chiesa l’armonia la fa lo Spirito Santo. Solo Lui può suscitare la diversità, la pluralità, la molteplicità e, nello stesso tempo, operare l’unità. Anche qui, quando siamo noi a voler fare la diversità e ci chiudiamo nei nostri particolarismi, nei nostri esclusivismi, portiamo la divisione; e quando siamo noi a voler fare l’unità secondo i nostri disegni umani, finiamo per portare l’uniformità, l’omologazione. Se invece ci lasciamo guidare dallo Spirito, la ricchezza, la varietà, la diversità non diventano mai conflitto, perché Egli ci spinge a vivere la varietà nella comunione della Chiesa”.
21 – Visita alla casa d’accoglienza ‘Dono di Maria’. “Dobbiamo recuperare tutti il senso del dono, della gratuità, della solidarietà. Un capitalismo selvaggio ha insegnato la logica del profitto ad ogni costo, del dare per ottenere, dello sfruttamento senza guardare alle persone… e i risultati li vediamo nella crisi che stiamo vivendo!”.
26 – Prima visita pastorale a una parrocchia romana, santi Elisabetta e Zaccaria. “Periferia ha un senso negativo, ma anche uno positivo. Perché la realtà insieme si capisce meglio non dal centro, ma dalle periferie”.
Giugno
2 – Nella Cappella di Santa Marta celebra la Messa con un gruppo di militari italiani feriti e con i congiunti di quelli caduti in missione di pace all’estero.
6 – Udienza alla Pontificia Accademia Ecclesiastica. “ Sentite bene: quando in Nunziatura c’è un Segretario o un Nunzio che non va per la via della santità e si lascia coinvolgere nelle tante forme, nelle tante maniere di mondanità spirituale si rende ridicolo e tutti ridono di lui. Per favore, non rendetevi ridicoli: o santi o tornate in diocesi a fare il parroco; ma non siate ridicoli nella vita diplomatica, dove per un sacerdote vi sono tanti pericoli per la vita spirituale”.
7 – Udienza agli alunni delle scuole dei Gesuiti. “Fare il Papa? Tu sai che cosa significa che una persona non voglia tanto bene a se stessa? Una persona che vuole, che ha voglia di fare il Papa non vuole bene a se stessa. Dio non lo benedice. No, io non ho voluto fare il Papa. Io ho necessità di vivere fra la gente, e se vivessi solo, forse un po’ isolato, non mi farebbe bene. Non abito nell’appartamento del Palazzo Pontificio per motivi psichiatrici. E’ la mia personalità. Non posso vivere da solo”.
8 – Udienza in Vaticano al Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano.
14 – Udienza agli Scrittori de “La Civiltà Cattolica”. “Siate uomini di frontiera, con quella capacità che viene da Dio (cfr 2Cor 3,6). Ma non cadete nella tentazione di addomesticare le frontiere: si deve andare verso le frontiere e non portare le frontiere a casa per verniciarle un po’ e addomesticarle. Nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, è urgente un coraggioso impegno per educare a una fede convinta e matura, capace di dare senso alla vita e di offrire risposte convincenti a quanti sono alla ricerca di Dio”.