Papa Francesco un anno dopo. Niente spoil-system

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Quasi 365 giorni dopo la sua elezione a Vescovo di Roma, il progetto di riforma della Curia Romana targato Jorge Mario Bergoglio è in via di definizione e ancora – giustamente – non lo si conosce nei dettagli. Ma in questo primo anno di Pontificato Papa Francesco ha iniziato a rinnovare la Curia procedendo a nomine, spostamenti e pensionamenti. A partire dalla Segreteria di Stato.

A fine estate Papa Francesco, infatti, ha accettato la rinuncia presentata per raggiunti limiti di età dal Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone. Al suo posto il Pontefice chiama l’Arcivescovo Pietro Parolin, fino ad allora Nunzio Apostolico in Venezuela. Parolin sarà anche il primo dei cardinali creati nel concistoro del febbraio scorso, Bertone – invece – ha conservato l’incarico di Camerlengo di Santa Romana Chiesa. Il Papa ha confermato inoltre mons. Giovanni Angelo Becciu Sostituto per gli Affari Generali e mons. Dominique Mamberti Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Tra le nomine di peso decise dal Papa una certamente riguarda la Congregazione per il Clero. Francesco ‘dirotta’ il 69enne Cardinale Mauro Piacenza – fino ad allora Prefetto – come nuovo Penitenziere Maggiore della Penitenzieria Apostolica, succedendo al Cardinale portoghese Manuel Monteiro de Castro che aveva rinunciato per anzianità di servizio. Al posto di Piacenza arriva invece un diplomatico: Monsignor Beniamino Stella – oggi cardinale – già Presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica, la palestra diplomatica vaticana. Va ricordato inoltre che alla Congregazione arriva anche un secondo Segretario che si affianca a monsignor Celso Morga Iruzubieta: si tratta di monsignor Jorge Carlos Patrón Wong, messicano, a cui viene affidata la delega per i seminari. Un’altra nomina – anche se temporalmente è la prima in assoluto per quanto riguarda la Curia – riguarda il numero due della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica: il Papa chiama quale Segretario del dicastero guidato dal Cardinale Joao Braz de Aviz, Padre José Rodríguez Carballo, Ministro Generale dell’Ordine Francescano dei Frati Minori.

Papa Francesco decide un avvicendamento anche al Governatorato. Monsignor Giuseppe Sciacca lascia l’incarico di Segretario generale per assumere quello di Segretario Aggiunto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. A monsignor Sciacca succede il Legionario di Cristo Fernando Vérgez Alzaga che sarà successivamente consacrato Vescovo in San Pietro direttamente dal Papa stesso.

Altra nomina che va sottolineata è quella che riguarda la Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, un organismo sul quale Papa Bergoglio conta molto. Ad assumere l’incarico è il Cardinale Lorenzo Baldisserri, un passato da Nunzio Apostolico e fino ad allora Segretario della Congregazione per i Vescovi e Segretario del Collegio Cardinalizio, incarichi che passano al brasiliano Ilson de Jesus Montanari. Monsignor Baldisserri – che ha preso il posto di monsignor Nikola Eterovic, nominato Nunzio Apostolico a Berlino – è stato creato cardinale nel concistoro di febbraio: in realtà si è trattata di una ”seconda volta”, poiché il Papa appena eletto aveva posto sul capo del futuro Segretario del Sinodo il proprio zucchetto rosso.

Restano comunque al loro posto tutti gli altri Prefetti e Presidenti dei Pontifici Consigli, ad eccezione del Cardinale salesiano Angelo Amato – numero uno della Congregazione per le Cause dei Santi – confermato ‘donec aliter provideatur’. Sono rimasti al loro posto in ruoli fondamentali i Cardinali Ouellet, Muller e Filoni, rispettivamente Prefetti delle Congregazioni per i Vescovi, per la Dottrina della Fede e per l’Evangelizzazione. Nessuno scossone neanche nei dicasteri ‘economici’ – nonostante l’istituzione del Consiglio per l’Economia che sarà guidato dal Cardinale Pell – con le conferme dei Cardinali Calcagno e Versaldi, rispettivamente presidenti dell’Apsa e della Prefettura degli Affari economici. Quelli operati da Papa Francesco sono stati cambi mirati, non certo però quello spoil system che molti, fin dai primissimi giorni del Pontificato, avevano pronosticato.

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