Il papa: l’ottimismo cristiano non è ingenuità
“L’ottimismo cristiano non è un ottimismo ingenuo”, ma nasce dalla “disarmonia” introdotta dal peccato e “dall’esigenza che la natura,ferita dalla nostra colpa, sia rinforzata e rinnovata dalla discesa del Figlio di Dio nella carne”. Lo ha detto il Papa, a braccio, al termine della catechesi dell’udienza generale di oggi. “Dio – le parole finali di Benedetto XVI – vuole rinnovare la natura anche tramite la nostra conversione, vuole farci partecipi della sua divinità: che il Signore ci aiuti a fare sostanza di queste parole nella nostra vita”.
Punto di partenza della riflessione del Santo Padre, l’“ottimismo della contemplazione naturale” di san Giovani Damasceno, che “non è un ottimismo ingenuo”, ma “tiene conto della ferita inferta alla natura umana da una libertà di scelta voluta da Dio e utilizzata impropriamente dall’uomo, con tutte le conseguenze di disarmonia diffusa che ne sono derivate”. Di qui l’esigenza, “percepita chiaramente dal teologo di Damasco”, che “la natura fosse rinforzata e rinnovata” dalla discesa del Figlio di Dio nella carne, dopo che in molti modi e in diverse occasioni Dio stesso aveva cercato di dimostrare che aveva creato l’uomo perché fosse non solo nell’’essere’, ma nel ‘bene-essere’.
Salutando dopo l’udienza generale i pellegrini di lingua italiana, Benedetto XVI ha rivolto “un particolare pensiero” ai numerosi medici cattolici presenti. “Cari amici- ha detto il Papa -, la vostra opera, che si pone al servizio dell’essere umano dal suo concepimento fino al suo termine naturale, sia sempre eloquente testimonianza di solidarietà umana e cristiana. Proseguite pertanto con generosità nel vostro prezioso servizio alla vita, valore fondamentale nel quale si rispecchiano la sapienza e l’amore di Dio”. “Il vostro lavoro – è l’auspicio conclusivo del Pontefice – sia arricchito ogni giorno di profondo spirito di fede e animato da fedeltà e coerenza con i principi che debbono ispirare l’attività di ogni medico”.
Fonte: Sir