Il Papa: ‘Finché ognuno cerca di accumulare per sé non ci sarà giustizia’

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La Divina Provvidenza è al centro della meditazione che il Papa ha offerto ai fedeli in occasione dell’Angelus. Citando Gesù, Papa Francesco ha rivolto il pensiero alle ‘tante persone che vivono in condizioni precarie, o addirittura nella miseria che offende la loro dignità’. L’invito di Cristo a è quello di non ‘servire a due padroni: Dio e la ricchezza. Finché ognuno cerca di accumulare per sé, non ci sarà mai giustizia. Se invece, confidando nella provvidenza di Dio, cerchiamo insieme il suo Regno, allora a nessuno mancherà il necessario per vivere dignitosamente’.

Gesù – ha aggiunto il Pontefice – mette in guarda i ricchi. ‘Un cuore occupato dalla brama di possedere è un cuore vuoto di Dio’. Chi vive in questa condizione rischia ‘di riporre la propria sicurezza nei beni di questo mondo. In un cuore posseduto dalle ricchezze, non c’è più molto posto per la fede. Se invece si lascia a Dio il posto che gli spetta, cioè il primo, allora il suo amore conduce a condividere anche le ricchezze, a metterle al servizio di progetti di solidarietà e di sviluppo, come dimostrano tanti esempi, anche recenti, nella storia della Chiesa’. ‘Così la Provvidenza di Dio passa attraverso il nostro servizio agli altri, se qualcuno accumula solo per sè cosa accadrà quando sarà chiamato da Dio? Non potrà portare le ricchezze perchè il sudario non ha tasche!’.

Mettere in pratica ciò che Gesù predica – ammette il Papa – ‘può sembrare poco realistico rispetto alla mentalità comune e ai problemi della crisi economica; ma, se ci si pensa bene, ci riporta alla giusta scala di valori. Egli dice: La vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?. Per fare in modo che a nessuno manchi il pane, l’acqua, il vestito, la casa, il lavoro, la salute, bisogna che tutti ci riconosciamo figli del Padre che è nei cieli e quindi fratelli tra di noi, e ci comportiamo di conseguenza. Lo ricordavo nel Messaggio per la Pace del 1° gennaio di quest’anno: la via per la pace è la fraternità’.

Alla Vergine Maria Papa Bergoglio affida ‘il cammino della Chiesa e dell’umanità’, invocandone ‘l’intercessione perché tutti ci sforziamo di vivere con uno stile semplice e sobrio, con lo sguardo attento alle necessità dei fratelli più bisognosi’.

Al termine della preghiera Papa Francesco ha rivolto un nuovo appello per la pace in Ucraina. ‘Vi chiedo di pregare per l’Ucraina che sta vivendo una situazione delicata e auspico che tutte le componenti del Paese si adoperino per superare le incomprensioni e costruire insieme il futuro della Nazione. Rivolgo un accorato appello alla comunità internazionale perchè sostenga ogni inziativa per il dialogo e la concordia’.

Il Pontefice ha infine ricordato l’imminente inizio della Quaresima, cammino verso la Pasqua. ‘Un cammino – ha osservato – di conversione, di lotta contro il male con le armi della preghiera, del digiuno, della misericordia. L’umanità ha bisogno di giustizia, di riconciliazione, di pace, e potrà averle solo ritornando con tutto il cuore a Dio, che ne è la fonte. Entriamo nella Quaresima in spirito di solidarietà fraterna con quanti, in questi tempi, sono più provati dall’indigenza e da conflitti violenti’.

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