Papa Francesco: ‘Anche le chiacchiere e la calunnia uccidono’
Commentando il Vangelo domenicale, stamane all’Angelus, Papa Francesco ha ricordato che ‘Gesù non vuole cancellare i comandamenti che il Signore ha dato per mezzo di Mosè, ma vuole portarli alla loro pienezza’. Per spiegarlo il Papa ricorda l’esempio di Gesù quando dice ‘avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai …Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio’.
Partendo da qui il Pontefice ricorda nuovamente che ‘anche le parole possono uccidere! Pertanto, non solo non bisogna attentare alla vita del prossimo, ma neppure riversare su di lui il veleno dell’ira e colpirlo con la calunnia. Neppure sparlare di lui, e così – aggiunge il Papa a braccio – arriviamo alle chiacchiere che possono uccidere pechè uccidono la fama delle persone. All’inizio le chiacchiere possono essere divertenti, come una caramella. Alla fine pero’ uccidono anche noi. Se ognuno di noi evitasse le chiacchere diventerebbe santo. E’ una bella strada’. ‘Vogliamo – chiede Francesco ai fedeli radunati in piazza San Pietro – essere santi o attaccati alle chiacchiere come abitudine? No. Allora siamo d’accordo, niente chiacchiere!’
La via che propone Gesù porta alla ‘perfezione dell’amore: un amore la cui unica misura è di non avere misura, di andare oltre ogni calcolo. L’amore al prossimo è un atteggiamento talmente fondamentale che Gesù arriva ad affermare che il nostro rapporto con Dio non può essere sincero se non vogliamo fare pace con il prossimo. Perciò siamo chiamati a riconciliarci con i nostri fratelli prima di manifestare la nostra devozione al Signore nella preghiera’.
Pertanto – aggiunge Papa Bergoglio- è evidente che ‘Gesù non dà importanza semplicemente all’osservanza disciplinare e alla condotta esteriore. Egli va alla radice della Legge, puntando soprattutto sull’intenzione e quindi sul cuore dell’uomo, da dove prendono origine le nostre azioni buone o malvagie. Per ottenere comportamenti buoni e onesti non bastano le norme giuridiche, ma occorrono delle motivazioni profonde, espressione di una sapienza nascosta, la Sapienza di Dio, che può essere accolta grazie allo Spirito Santo. E noi, attraverso la fede in Cristo, possiamo aprirci all’azione dello Spirito, che ci rende capaci di vivere l’amore divino’. ‘Alla luce di questo insegnamento di Cristo – conclude Papa Francesco – ogni precetto rivela il suo pieno significato come esigenza d’amore, e tutti si ricongiungono nel più grande comandamento: ama Dio con tutto il cuore e ama il prossimo come te stesso’.