I 50 anni della Sacrosanctum Concilium alla Lateranense
«Sacrosanctum Concilium. Gratitudine e impegno per un grande movimento ecclesiale». È questo il titolo del Simposio che si terrà dal 18 al 20 febbraio prossimi, presso l’Aula Magna della Pontificia Università Lateranense. Organizzato dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti proprio in collaborazione con l’Ateneo Lateranense, l’evento intende celebrare i 50 anni della Costituzione Conciliare sulla Sacra Liturgia promulgata da papa Paolo VI il 4 dicembre 1963.
Il simposio è stato presentato il 13 febbraio nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, alla presenza del Segretario della Congregazione, il vescovo Arthur Roche. Assenti giustificati per precedenti impegni istituzionali, il prefetto della Congregazione, il cardinale Antonio Cañizares Llovera e il rettore dell’Ateneo del Laterano, il vescovo Enrico dal Covolo. Gli interventi di questi ultimi sono stati letti rispettivamente dal Sottosegretario della Congregazione, Juan Miguel Ferrer Grenesche e da Philippe Chenaux, storico della chiesa alla Lateranense e tra i relatori del Simposio.
«Due parole sono la chiave di questo incontro, di queste giornate di studio – ha spiegato Ferrer, leggendo il discorso del Cardinale – : ‘gratitudine’ e ‘impegno’. Dobbiamo, infatti, ringraziare Dio per questo primo frutto del Concilio, di tanta portata in vista del successivo rinnovamento della Chiesa e dell’umanità; e non soltanto per la Costituzione in se stessa – ha aggiunto – ma per il dinamismo rinnovatore della Chiesa che da essa è promanato e continuerà a promanare. Allo stesso tempo, ciò richiede oggi, da parte nostra, l’urgente impegno di continuare ad approfondire il rinnovamento liturgico voluto dal Concilio Vaticano II, nel quale molto si è fatto ma molto resta ancora da fare».
Il vescovo Roche, nel suo intervento, si è prima soffermato sui contenuti del documento, per poi evidenziare come il Simposio non si limiterà solo alla riflessione, ma includerà anche le celebrazioni e i tempi di preghiera. Tra queste, la liturgia delle ore, l’adorazione eucaristica e l’eucarestia. Mercoledì 19, inoltre, i convegnisti nel corso dell’Udienza Generale, incontreranno Papa Francesco. «L’auspicio – ha concluso il presule – è di poter offrire nei giorni del Simposio, attraverso l’ascolto, il dialogo, la preghiera comune, un’esperienza di comunione colma di grata memoria e di profetico impegno». Il Rettore dal Covolo nel suo intervento, ha espresso la sua gioia «perché, per un Congresso di tale rilevanza ecclesiale, è stata scelta l’“Università del Papa”, un’istituzione accademica che da due secoli e mezzo rimane al servizio delle Chiese particolari di ogni continente, come luogo di studio, di ricerca, ma soprattutto di viva esperienza di ascolto reciproco e di efficace comunione».